Quale stagione migliore dell’estate per praticare in libertà questa antica disciplina cinese! Il Qi Gong si basa sui meridiani dell’agopuntura e riattiva l’energia: un modo dolce per restare in forma e ritardare l’invecchiamento.
Migliorare l’elasticità del corpo, mantenere una buona muscolatura e aumentare la resistenza allo sforzo: il Qi Gong, se praticato con gradualità e costanza, può rappresentare la «ginnastica» più adatta per chi vuole stare in movimento, senza che questo comporti né sforzo muscolare né accelerazione del battito cardiaco e della respirazione. E siccome nasce proprio «tra la terra e il cielo», come spiega il dottor Franco Cracolici, presidente della Federazione italiana scuole Tuina e Qigong1, la bella stagione si presta particolarmente ad avvicinarci a questa disciplina.
«Nella tradizione il Qi Gong è stato sempre insegnato, appreso e praticato in condizioni naturalistiche. L’aria, l’acqua e la luce sono le fonti della nostra vitalità. La bella stagione rende le condizioni di pratica più piacevoli, anche se, è bene ricordarlo, questa disciplina si può praticare all’aperto in qualsiasi stagione, perché il corpo accoglie favorevolmente le differenti energie stagionali, ciascuna con proprie caratteristiche e benefici. È anche importante frequentare una scuola qualificata, dove la partecipazione di gruppo diviene elemento accrescitivo d’una comune intenzione».
I benefici
«Il Qi Gong, che è un lavoro sull’energia, si è già dimostrato proficuo per combattere il burn out, la depressione, lo stress, nel recupero psichico e fisico di esperienze traumatiche, dalla malattia organica ai sentimenti. Esistono molti stili e scuole, ma i principi sono gli stessi della medicina tradizionale cinese» prosegue il dottor Cracolici. «Tutto inizia dal rilassamento e dalla respirazione e si va a migliorare l’apparato muscolo-scheletrico, a rafforzare, armonizzare ed equilibrare la funzionalità degli organi interni, a migliorare la performance cardiorespiratoria, a regolarizzare la pressione arteriosa, a mitigare le conseguenze del diabete; inoltre, il Qi Gong rallenta la decalcificazione osteoporotica, sviluppa equilibrio psicofisico, migliora la concentrazione, regolarizza il ciclo sonno-veglia e i ritmi circadiani degli apparati, bilancia le emozioni e sviluppa l’eutimia verso una condizione edenica. Tutto può essere espresso come incremento dell’energia vitale, quindi appunto del Qi».
Può dunque rivelarsi assai utile per il recupero da un periodo difficile, denso di tensioni e di paure come quello che abbiamo affrontato e che comunque continuiamo ad affrontare. «È già impiegato, per ora solo in alcuni paesi stranieri, nella riabilitazione post covid e nel burn out degli operatori sanitari che l’hanno combattuto» aggiunge Cracolici.
Adatto a tutte le età
Nel bambino il Qi Gong (praticato con moderazione e tenendo conto dello sviluppo fisico e della capacità di concentrazione) sviluppa soprattutto la consapevolezza corporea, vale a dire una migliore conoscenza del proprio corpo nello spazio. Nell’adulto sedentario scioglie con dolcezza le articolazioni, fa fluire l’energia senza sforzo e senza fatica, e per questo migliora la salute. Negli sportivi e negli adolescenti migliora la resistenza fisica, tonifica le strutture osteoarticolari, potenzia lo sforzo muscolare in tenso e breve, rinforza la capacità di concentrazione e aiuta l’atleta a visualizzare e a interiorizzare il movimento corretto.
Il Qi Gong è utile anche per le persone di una certa età, le cui abilità fisiche cominciano a diminuire, e nelle persone molto anziane, poiché è una via valida, potente, efficace e rapida per riabilitare il corpo irrigidito. Gli stessi effetti si notano anche nelle persone afflitte da difficoltà motorie, che hanno bisogno di un bastone per camminare o sono costrette sulla sedia a rotelle.
Nelle persone malate aiuta a ritrovare l’energia vitale che è stata usata e consumata per combattere la malattia o per riparare i danni che ha provocato; risulta infatti in grado di stimolare le difese immunitarie e favorire la riparazione dei tessuti infiammati o in fase di degenerazione; calma i nervi, riduce lo stress e può placare l’angoscia, curare l’insonnia e combattere la depressione.
Nell’adulto sano, nell’artista e nell’intellettuale questa disciplina può accrescere la capacità di realizzarsi e di sviluppare le potenzialità personali.
Fonte: TerraNuova.it