Studiato in dettaglio come varia il nostro fabbisogno energetico con l’età
Articolo del 29 Agosto 2021
La raccolta di dati relativi al metabolismo di migliaia di persone di varie età e condizioni, inclusa la gravidanza, ha permesso di tracciare l’andamento del fabbisogno energetico medio dalla primissima infanzia alla vecchiaia, con qualche sorpresa.
Persone diverse consumano naturalmente quantità diverse di energia, a seconda della corporatura, di quello che stanno facendo in quel momento, e dall’essere affaticati o riposati. Ma, che si tratti di donne, anziani, atleti, neonati o pantofolai, tutti condividono una tipica curva di consumo energetico medio che ha un picco evidente nell’infanzia. È questa la conclusione raggiunta da un gruppo guidato da Herman Pontzer della Duke University dopo aver misurato i dati di migliaia di persone di tutte le età.
Questo, riferiscono gli scienziati su “Science”, permette di stabilire l’andamento medio universale del metabolismo energetico nel corso della vita umana. Secondo i risultati, i bambini, in particolare, consumano enormi quantità di energia, mentre i neonati e gli adulti tra i 20 e i 60 anni circa tendono a consumarne quantità medie. E infine, il consumo medio di energia diminuisce in modo significativo con l’età.
Il picco di consumo energetico medio è raggiunto nei bambini
Non è facile determinare quanta energia consumi una persona in un dato momento. In passato era necessario osservare da vicino i soggetti dello studio in un ambiente controllato e documentare quanto mangiavano, espellevano e guadagnavano o perdevavano in peso. È anche possibile testare i soggetti con un calorimetro per misurare con precisione lo scambio con l’ambiente di calore, anidride carbonica e ossigeno, e calcolare un bilancio energetico.
Ma il metodo scelto per questo studio ricorre all’uso di acqua marcata con un doppio isotopo. Le persone che effettuano i test bevono acqua con piccole quantità di due rari (e non dannosi) isotopi: il deuterio, che viene poi espulso con le urine, e l’ossigeno-18, che viene espirato. La velocità di entrambi i processi permette di trarre conclusioni precise sulla velocità del metabolismo e sulla quantità di energia richiesta.
Questo metodo funziona piuttosto bene per determinare il consumo di energia degli individui in un dato momento, ma è anche estremamente costoso. Ora Pontzer e i suoi colleghi hanno raccolto questo tipo di dati relativi a 6421 soggetti – uomini e donne di età compresa tra gli 8 giorni e i 95 anni – per poi analizzarli con un’accuratezza tale da poter determinare il valore medio del bilancio energetico per le diverse età.
In questo modo sono emerse alcune tendenze molto nette. L’infanzia è molto esigente: se si astrae dalla diversa quantità di energia necessaria per mantenere la massa corporea, tra i 9 e i 15 anni in un giorno si consuma circa il 50 per cento di energia in più rispetto agli adulti.
I bambini superano così le donne incinte – che consumano tanta energia quanta ne guadagnano in peso corporeo – così come gli adolescenti maschi, due gruppi che erano sospettati di essere i migliori “bruciatori” di energia. Ciò significa che i bambini diventano particolarmente suscettibili alle malattie e ai disturbi della crescita se, per esempio, non sono in grado di reintegrare rapidamente le loro riserve di energia con l’alimentazione: in questo caso il rifornimento energetico frequente è molto importante.
Nel caso degli anziani la situazione è esattamente opposta. Dai 60 anni circa, il consumo medio di energia cala in misura rilevante: i novantenni consumano solo il 26 per cento dell’energia delle persone di mezza età. Per inciso, quando il consumo di energia diminuisce, aumenta anche il numero di malattie croniche: gli scienziati ipotizzano che il metabolismo alterato possa essere uno dei fattori scatenanti. L’obesità più o meno pronunciata, d’altra parte, diventa più frequente tra i 40 e i 60 anni e poi si stabilizza nuovamente, ed è legata meno fortemente di quanto si potrebbe supporre al consumo energetico durante quegli anni.
È probabile, secondo Pontzer, che la fluttuazione del consumo di energia in relazione all’età sia determinata da una serie di specifici fattori rilevanti per una certa età. Per esempio, è ovvio che i bambini consumino un surplus di energia mentre le loro strutture cerebrali si stanno sviluppando e si rimodellano gli organi dell’organismo e il sistema immunitario. Negli anziani, invece, gli organi si “restringono” e il loro numero ridotto di cellule brucia nel complesso meno energia.
Fonte: Le Scienze