La ricchezza sta nella (bio)diversità: l’agricoltura che si adatta al clima
Articolo del 23 Marzo 2022
Nel nostro paese il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature renderanno alcune zone meridionali molto aride e quasi desertiche. In queste regioni (come Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna) alcune colture non potranno più crescere, mentre altre – che prima venivano coltivate in paesi a latitudini molto inferiori – cominciano già a prendere piede. Ne sono un esempio il caffè, il mango e l’avocado in Sicilia, ma anche la perdita di raccolti di mele in Trentino e le difficoltà nel gestire la maturazione dell’uva e la vendemmia in Pianura padana. A questo si aggiunge che, negli ultimi decenni, l’approccio all’agricoltura è stato sempre più volto a privilegiare le monocolture e i semi “certificati”, che dovevano essere comprati dal contadino e che perdevano vigore dopo un po’ di raccolti, costringendo il contadino a dipendere dal mercato.
La soluzione per far sì che le colture si adattino a un clima in rapida evoluzione, però, non si chiama monocoltura o omogeneità, si chiama biodiversità. Il primo a scoprirla e a creare una vera e propria banca dei semi fu, in Russia, Nikolaj Vavilov, uno studioso che voleva trovare il modo di far crescere e far adattare le piante ai rigidi climi della Siberia. Per riuscirci, Vavilov girò il mondo in 75 tappe e raccolse una varietà amplissima di semi, che vennero custoditi a Leningrado, prima della sua deportazione e conseguente uccisione a Leningrado.
Sulle tracce di Vavilov, Elisabetta Tola e Marco Boscolo, vincitori di un finanziamento internazionale per il giornalismo d’inchiesta, hanno intrapreso un viaggio nel 2014. In otto tappe, hanno incontrato moltissime realtà che hanno fatto della biodiversità, partendo dalle scoperte di Vavilov, la loro ricchezza e, soprattutto, l’unica possibilità di sopravvivere.
Nel quarto episodio del podcast “Come se ci fosse un domani” parliamo proprio con i due giornalisti, autori anche del libro “Semi ritrovati”, in cui raccontano la loro esperienza e del quale leggeremo insieme degli estratti.
Fonte: Galileo