Immunità è il nome dato a tutti i meccanismi che l’organismo possiede e mette in atto per difendersi e, non appena entriamo in contatto con un cosiddetto agente patogeno (o infettivo), la macchina entra in azione.
In primo luogo, varie barriere fisiche come la pelle e le mucose, ci permettono di essere naturalmente protetti da possibili intrusioni patogene (o infettive). In breve, queste prime linee di difesa cercano di impedire agli intrusi di entrare nel nostro organismo ma, se queste barriere vengono superate, l’organismo mette in atto due altri tipi di risposta:2-3
- la risposta immunitaria innata: in questa prima rapida reazione di difesa, le cellule immunitarie riconoscono immediatamente l’agente esterno e lo attaccano per eliminarlo;
- la risposta immunitaria adattativa: più lenta, questa risposta è soprattutto più sofisticata perché è specifica per l’intruso. Richiede l’intervento di cellule immunitarie chiamate “linfociti” che hanno già incontrato l’agente patogeno e che sono, in un certo senso, addestrate a riconoscerlo e a distruggerlo.
Entrambi i tipi di risposta implicano una serie di meccanismi fisiologici che coinvolgono diverse cellule e proteine come anticorpi, interferoni, linfociti T e B, macrofagi…
Il leggendario “colpo di freddo”
Ci sono leggende che sono difficili da sfatare: una di queste è quella del “colpo ci freddo” che, come Babbo Natale, non esiste.
Non ci raffreddiamo davvero quando usciamo da una sessione di sport con i capelli bagnati o quando camminiamo a piedi nudi su un pavimento freddo: il freddo non è di per sé un vettore di trasmissione del virus.
Nelle nostre regioni, in inverno, l’aria è piuttosto secca4 e, quando la respiriamo, tende a seccare e ad alterare la mucosa nasale, una delle barriere dell’organismo,5 creando una prima falla nel nostro sistema di difesa e facilitando così l’ingresso dei virus.
Ma l’aria invernale abbassa anche la guardia del nostro sistema immunitario. Ad esempio, una bassa temperatura ambientale rallenta la produzione di interferoni in grado di prevenire lo sviluppo del virus;6-7 ecco perché – pur senza trasmettere direttamente i virus – l’aria fredda è responsabile dell’indebolimento delle nostre difese immunitarie.
Meno resistenti, siamo più facilmente infettabili e favoriamo la proliferazione di microbi che possono infettare altre persone “indebolite” dal freddo. Sapete come funziona…
Per chi poi preferisce il calore degli spazi interni, attenzione: il riscaldamento crea aria secca, più adatta ai virus, e ci rende meno propensi a ventilare, creando un ambiente favorevole alla circolazione dei germi.
Le abitudini invernali
Un altro fattore, non meno importante, influisce sulla nostra immunità: la nostra dieta! Sì, perché in inverno siamo più attratti da cibi caldi e ricchi (e consolatori) che da frutta e verdura. E meno frutta e verdura significa meno micronutrienti (vitamine, minerali e così via) necessari per le nostre difese immunitarie.8
A ciò si aggiunga poi una riduzione della nostra esposizione alla luce (dovuta al ridursi delle giornate): questa mancanza di sole (anche al sud) non aiuta la produzione di vitamina D, che svolge un ruolo importante nella risposta immunitaria e la cui carenza si ripercuote su tutte le nostre difese.9
Ancora una volta, l’alimentazione è centrale: per aiutare il nostro organismo a difendersi efficacemente in caso di infezione, dobbiamo evitare un deficit nell’apporto di micronutrienti.
Consigli per un inverno più sereno
Innanzitutto, mantenete un ambiente sano e temperato in casa: non è necessario riscaldare eccessivamente l’abitazione e, soprattutto, pensate a ventilare, anche se ciò significa vestirsi un po’ di più.
Assicuratevi inoltre di mantenere un apporto ottimale di micronutrienti e, se volete davvero approfittare delle tradizioni stagionali, la nutraceutica può aiutarvi!
Optate per un buon multivitaminico con tutti i micronutrienti essenziali e una buona vitamina D ad assimilazione ottimizzata.
Fonte: Naturelab