L’accumulo di ferro nella substantia nigra del cervello è un fenomeno legato all’invecchiamento ed è uno dei principali fattori di rischio per malattie neurodegenerative come il Parkinson. Un team i ricercatori coreani ha scoperto che due geni contrastano questo fenomeno riducendo la tossicità del ferro nei neuroni.
Due geni, CLU e HERPUD1, rispondono all’accumulo di ferro nel cervello correlato all’età, determinando una minore tossicità indotta da questo elemento a livello dei neuroni.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta da un team dell’Ulsan National Institute of Science and Technology (UNIST), in Corea del Sud, e pubblicato da Aging Cell.
Con l’età, il ferro si accumula nella corteccia cerebrale; molti studi indicano che il progressivo accumulo di ferro della substantia nigra è uno dei principali fattori di rischio per il Parkinson e altre malattie neurodegenerative, ma non tutte, dal momento che il nostro organismo è in grado di rispondere a un sovraccarico di ferro.
Il team sudcoreano ha analizzato la risposta dei neuroni nella substantia nigra contro l’accumulo di ferro correlato all’età e ha identificato un profilo transcrittomico di accumulo usando animali da laboratorio di diverse età e confermando l’accumulo di ferro attraverso la risonanza magnetica.
In particolare, i ricercatori hanno scoperto che due geni, CLU e HERPUD1, rispondono all’accumulo di ferro correlato all’età e che il loro silenziamento andrebbe ad alterare in modo grave la tolleranza cellulare alla tossicità del ferro.
Fonte: QuotidianoSanità.it