Il processo neurodegenerativo è simile fra le persone obese e quelle con Malattia di Alzheimer. Lo ha rilevato uno studio della McGill University di Montreal, che ha valutato e confrontato i modelli di atrofia della materia grigia in 1.300 individui.

Tra la neurodegenerazione correlata all’obesità e la malattia di Alzheimer c’è una correlazione. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da scienziati della McGill University di Montreal, in Canada, secondo i quali la perdita di peso potrebbe rallentare il declino cognitivo nell’invecchiamento e ridurre il rischio di andare incontro a malattia di Alzheimer. I risultati dello studio sono stati pubblicati dal Journal of Alzheimer’s Disease.

Lo studio
Il team ha lavorato su dati provenienti da oltre 1.300 individui per confrontare i modelli di atrofia della materia grigia nelle persone con obesità e in quelle con malattia di Alzheimer. In particolare sono stati messi a confronto i pazienti con malattia di Alzheimer con controlli sani e le persone con obesità con individui normopeso; per ciascun gruppo sono state create mappe di atrofia della materia grigia.

I ricercatori hanno scoperto, così, che l’obesità e la malattia di Alzheimer influenzano l’assottigliamento corticale della materia grigia in modi simili. Per esempio, gli assottigliamenti nella corteccia temporo-parietale destra e nella corteccia prefrontale sinistra erano simili in entrambi i gruppi. Tutto ciò suggerisce che l’obesità può causare lo stesso tipo di neurodegenerazione che si riscontra nelle persone con Alzheimer.

 

Fonte: QuotidianoSanità.it

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