Giornata internazionale della protezione dei dati: promuovere la privacy nell’era digitale
Articolo del 28 Gennaio 2025
Il 28 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Protezione dei Dati (Data Protection Day), un appuntamento istituito nel 2007 dal Consiglio d’Europa con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e aziende sull’importanza della tutela della privacy e dei dati personali.
Questa data non è casuale: il 28 gennaio 1981 venne firmata la Convenzione 108, il primo trattato internazionale volto a proteggere le persone rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali. Nel corso degli anni, la Giornata è diventata un’occasione fondamentale per riflettere sull’impatto della tecnologia nella vita quotidiana e sull’importanza di garantire che l’innovazione digitale rispetti i diritti degli individui.
Con l’esplosione dell’utilizzo dei social media, delle piattaforme digitali e delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, la protezione dei dati è un tema più che mai centrale. L’adozione di normative come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nell’Unione Europea rappresenta un passo cruciale per garantire che le persone abbiano maggiore controllo sui propri dati personali.
Cogliamo questa occasione per una riflessione e sensibilizzazione su alcuni aspetti della vita aziendale e privata, che sono toccati in maniera considerevole dallo sviluppo delle tecnologie di trattamento automatizzato dei dati. Per questo abbiamo preparato quattro brevi schede su alcuni temi rilevanti:
Sicurezza informatica 2024 e sfide e prospettive per il 2025
- Scenari 2024: attacchi ransomware in aumento, furti di identità e uso dell’IA da parte dei criminali.
- Sfide 2025: ransomware rivolto alle infrastrutture critiche; furti di identità più pericolosi grazie a IA e identità sintetiche; infrastrutture critiche minacciate da tensioni geopolitiche; truffe basate sull’IA più sofisticate.
- Speranze per il 2025: impostazioni di sicurezza predefinite più robuste (es. autenticazione a più fattori); IA difensiva per rilevare phishing e frodi; maggior coordinamento internazionale per smantellare reti criminali; adozione di identità digitali sicure (eIDAS); diffusione dell’autenticazione senza password (passkey, biometria); più investimenti governativi in sicurezza; collaborazione internazionale contro la criminalità informatica; approccio bilanciato tra misure immediate e strategie a lungo termine, con innovazione tecnologica e cooperazione globale.
Crea e usa password complesse
- Lunghezza e complessità: password di almeno 12-16 caratteri, uniche per ogni account, con combinazioni di maiuscole, minuscole, numeri e simboli.
- Autenticazione a più fattori (MFA): aggiunge un ulteriore livello di protezione (biometria, codici temporanei ecc.).
- Quando cambiarle: solo se sospetti una violazione o se l’account è stato compromesso; cambi troppo frequenti portano a scelte meno sicure.
- Gestori di password: semplificano la creazione e il salvataggio di password complesse, riducono il rischio di riutilizzo e automatizzano la compilazione dei campi di accesso.
- Obiettivo: ridurre al minimo le possibilità di violazione proteggendo al meglio la “porta d’ingresso” ai propri dati.
Come comportarsi nella gestione dei propri dati online
- Conoscere il valore dei propri dati: spesso sottovalutiamo quanto valgono per aziende e organizzazioni.
- Accetta solo ciò che serve: condividi dati sensibili solo quando è davvero necessario per un servizio utile (ad es. mappe, dichiarazioni fiscali).
- Valuta le richieste di consenso: non concedere automaticamente l’accesso a posizione, contatti o foto; controlla bene le autorizzazioni richieste da app e siti.
- Verifica le impostazioni regolarmente: almeno una volta al mese, controlla autorizzazioni su fotocamera, microfono, posizione e contatti.
- Elimina app inutilizzate: anche se non le usi, potrebbero raccogliere dati; fai pulizia ogni 3 mesi.
- Obiettivo: agire con consapevolezza per proteggere la propria privacy digitale.
Come fermare il cyberbullismo: consigli per i più giovani
- Interrompi il ciclo del bullismo: chiedi al bullo di smettere, non inoltrare o commentare contenuti offensivi, mostra solidarietà alla vittima.
- Raccogli le prove: screenshot, messaggi, immagini; documenta tutto e condividi con adulti di fiducia (genitori, insegnanti, tutor).
- Segnala l’accaduto: informare subito genitori, scuola o figure responsabili e utilizzare gli strumenti di segnalazione delle piattaforme online.
- Diffondi positività: rispondi con messaggi incoraggianti e gentili; insieme ai tuoi amici, contribuisci a creare un clima costruttivo.
- Rifletti prima di pubblicare: ciò che metti online può restare per sempre; pensa alle conseguenze.
- Obiettivo: rendere la rete un luogo più sicuro e rispettoso, rompendo il silenzio e collaborando per fermare gli abusi online.