Covid, reazioni allergiche: Polietilenglicole (Peg) sotto sorveglianza. “Usato in dentifricio e shampoo ma prima volta in un vaccino”

Articolo del 18 Gennaio 2021

Diversi esperti notano che la quantità di Peg nei vaccini a mRNA è decisamente inferiore rispetto alla maggior parte dei farmaci in cui è presente la sostanza. “Non sappiamo infatti in che modo il Peg può innescare reazioni allergiche e per questo sono attualmente in corso studi”, spiega Gianenrico Senna, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica.

Le reazioni allergiche possono rappresentare un problema dei nuovi vaccini anti-Covid a base di Rna, quelli prodotti dalla Pfizer-Biontech e da Moderna. Anche se i dati che abbiamo in nostro possesso sono ancora pochi, le reazioni allergiche sembrano essere più frequenti di quelle che possono scatenare un qualsiasi altro vaccino. “Se con un qualsiasi vaccino il rischio anafilassi è pari a circa 1 caso su un milione, il vaccino della Pfizer-BioTech sembra avere un tasso di incidenza maggiore”, dice Gianenrico Senna, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic). “Almeno stando ai dati iniziali: negli Usa sono state registrate 11,1 reazione anafilattiche per un milione, mentre in Italia su circa 250mila vaccinati si è registrato 1 caso di anafilassi”, aggiunge, precisando comunque che si tratta di dati ancora preliminari che non consentono di trarre conclusioni definitive. Quello che però sappiamo è che le reazione allergiche al vaccino continuano a essere molto rare e, con un’adeguata organizzazione, possono essere gestite serenamente.

I benefici della vaccinazione superano quindi di gran lunga i rischi, per il momento molto bassi, di reazioni avverse. La Siaaic rassicura il popolo degli allergici, sottolineando che possono sottoporsi tranquillamente al vaccino anche coloro che sono gravemente allergici ad alimenti, al lattice, ai farmaci orali e ai veleni. Indicazione, questa, ribadita qualche giorno fa da un team di ricerca americano guidato da scienziati della Divisione di Reumatologia, Allergia e Immunologia del Massachusetts General Hospital, che hanno collaborato con i colleghi della prestigiosa Scuola di Medicina dell’Università di Harvard, del Brigham and Women’s Hospital, del Centro Medico dell’Università del Texas Sudoccidentale e della Scuola di Medicina dell’Università di Washington, in uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice. Gli scienziati sostengono infatti che “le reazioni allergiche ai vaccini sono rare, con un tasso di circa 1,3 per 1 milione di persone”, e ritengono “che le reazioni allergiche ai vaccini anti -Covid di Pfizer-BioNTech e Moderna avranno un tasso di insorgenza altrettanto basso”.

A destare preoccupazione è una sostanza in particolare, il polietilenglicole o Peg, contenuto nei vaccini a base di Rna. “Il Peg non è mai stato utilizzato in un vaccino approvato, ma si trova in alcuni farmaci che annoverano l’anafilassi tra i potenziali effetti collaterali rari”, dice Senna. Questa condizione provoca eruzioni cutanee, pressione sanguigna precipitosa, mancanza di respiro e battito cardiaco accelerato. Questo implica che alcuni pazienti precedentemente esposti alla sostanza potrebbero avere alti livelli di anticorpi contro il Peg, il che si traduce nel rischio di una reazione anafilattica. Ma i Peg sono utilizzati in prodotti di uso quotidiano, come dentifricio, shampoo, ammorbidenti, solventi e molti altri. Diversi esperti notano che la quantità di Peg nei vaccini a mRNA è decisamente inferiore rispetto alla maggior parte dei farmaci in cui è presente la sostanza. “Non sappiamo infatti in che modo il Peg può innescare reazioni allergiche e per questo sono attualmente in corso studi”, dice Senna. Così come sono allo studio test per individuare le persone allergiche al Peg. “I test stessi potrebbero essere pericolosi, per cui dobbiamo fare molta attenzione”, dice Senna.

Per vaccinarsi in completa sicurezza sarebbe bene attrezzarsi a ogni evenienza. “Dopo il vaccino bisogna rimanere sotto osservazione dai 15 ai 30 minuti”, raccomanda Senna. “In questo modo si possono intercettare tempestivamente i rari casi di anafilassi e intervenire subito con l’adrenalina”, aggiunge. Per cui non avrebbe alcun senso rifiutare la vaccinazione a priori. “Coloro che avessero dubbi dovrebbero rivolgersi a uno specialista”, suggerisce l’esperto. Le uniche persone a cui al momento è sconsigliata la vaccinazione rientrano in specifiche categorie. “È sconsigliata alle persone che hanno avuto pregresse reazioni allergiche ai vaccini; chi soffre di mastocitosi, malattia rara a rischio di anafilassi anche spontanee; e chi soffre di anafilassi idiopatica, una forma di anafilassi della quale non è possibile identificare una causa”, dice Senna. Per tutti gli altri – compresi gli allergici ad alcuni cibi o animali – via libera. “Ricordiamoci bene che le reazioni allergiche rimangono un’eventualità molto rara e, anche nei casi di reazioni gravi, si può prevenire il peggio con un’attenta organizzazione delle vaccinazioni”, conclude Senna.

 

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