Con i denti «sigillati» bambini più protetti dalla carie

Articolo del 14 Marzo 2022

La pellicola che fa da barriera applicata nell’infanzia sui molari aiuta a mantenere sana anche la futura dentizione permanente.

Il trapano del dentista è un incubo che chiunque vorrebbe evitare, fin da bambino. E non è neppure la soluzione migliore contro le odiate carie: un’indagine inglese pubblicata sul Journal of Dental Research ha dimostrato che per sconfiggerle davvero occorre puntare tutto sulla prevenzione, perché solo così non compaiono o non tornano dopo una prima esperienza spiacevole. Per evitarle, secondo gli autori, servono una corretta igiene orale, imprescindibile per tutti anche nella prima infanzia, e le cosiddette «sigillature», di grande aiuto nei bimbi più a rischio.

Il trattamento

«Si tratta di applicare una pellicola protettiva sui solchi della superficie dei primi molari permanenti, che sono anche i primi denti definitivi a spuntare nella bocca del bambino — spiega Letizia Perrillo, presidente della Società italiana di ortodonzia (SIDO) e docente di Odontoiatria dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli —. È fondamentale mantenerli in salute perché non vengono più cambiati, inoltre nascono nella parte posteriore della bocca e sono più complicati da pulire, specialmente per i bimbi; come se non bastasse, hanno una superficie molto solcata e quindi i residui di cibo e poi i batteri vi si annidano con maggior facilità. Con la sigillatura il rischio di carie in un molare si riduce dell’80 per cento a fronte di una procedura che è molto semplice e breve, non richiede una particolare collaborazione del bambino, non è dolorosa e non ha bisogno di anestesia».

Bambini a rischio carie

La pellicola crea una barriera che impedisce ai batteri di penetrare nel dente, inoltre la superficie diventa più liscia e più facile da pulire; per di più basta fare la sigillatura una volta, non serve tornarci su. Devono farla proprio tutti? «Non è un obbligo: è di certo molto raccomandata in tutti i bambini con un rischio medio-alto di carie, sia per familiarità sia per stile di vita. Potrebbe non essere necessaria in chi non ha una predisposizione alle carie e non ha abitudini che potrebbero favorirle — risponde Perrillo —. Inoltre deve essere eseguita attorno ai 6-8 anni, quando erompono i primi molari: con l’uso infatti i denti si “erodono” un po’ e i solchi si appianano, a dieci o dodici anni la sigillatura dei primi molari non serve più». A questa età si possono trattare i secondi molari permanenti; si possono anche sigillare i premolari, ma non è un’opzione frequente.

Igiene orale regolare

Tuttavia, come sottolinea Perrillo, «vietato credere che una volta fatta la sigillatura, poi la carie sia scongiurata per sempre: la procedura non è alternativa alle misure di prevenzione, ovvero un’adeguata igiene orale tre volte al giorno dopo i pasti, l’attenzione alla dieta evitando l’eccesso di zuccheri, la fluoroprofilassi che rinforza lo smalto». Proteggere i bimbi dalla carie è importante non solo sui denti permanenti, perché ovviamente in questi casi il danno resta: anche i denti da latte non devono essere trascurati perché oltre a essere fondamentali per la masticazione nei primi dieci anni di vita sono anche una “guida” per l’eruzione dei denti definitivi.

Denti da latte

«Se un dente da latte viene perso per colpa di una carie grave, oltre al danno estetico, al disagio e alla spesa connessi al trattamento si creano pure i presupposti per la necessità di una terapia ortodontica che riporti nella norma la dentatura: i denti decidui (i denti da latte, ndr) servono a mantenere lo spazio giusto per quelli definitivi, se sono indeboliti o mancanti per colpa della carie tutta la bocca ne risente», spiega l’odontoiatra. Purtroppo le carie restano un guaio assai frequente nell’infanzia, anche perché individuarle non è facile: all’inizio l’unica traccia rilevabile è una perdita di mineralizzazione, visibile come piccola lesione più bianca sul dente. «I genitori se ne accorgono solo quando c’è un vero e proprio buco, oppure se la carie è andata così avanti da provocare un dolore alla masticazione di cui il bimbo si lamenta, o un gonfiore evidente — dice Perrillo —. Per non arrivare a tanto serve fare molta attenzione all’igiene orale dei più piccoli, facendogli usare lo spazzolino pure per gioco, e sono utili i controlli regolari dal dentista: la prima visita, in cui valutare anche il rischio di carie, è consigliabile attorno ai due o tre anni».

 

Fonte: Corriere della Sera

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