Contro le malattie della vista i farmaci arriveranno dal pomodoro

Articolo del 04 Marzo 2022

Un procedimento ‘low cost’ sviluppato nel laboratorio di Biotecnologie dell’Enea contro le malattie della vista.

Utilizzare prodotti commestibili come il frutto del pomodoro e il lievito per produrre farmaci antiossidanti e antinfiammatori. Contro le malattie della vista, ma anche per usi in campo nutraceutico e cosmetico. È il nuovo scenario che potrebbe essere possibile grazie ai risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Plant Physiology dai ricercatori del laboratorio di Biotecnologie dell’Enea.

Contro la maculopatia

Gli scienziati hanno, infatti, sviluppato e brevettato un procedimento innovativo low cost che permette di produrre un’importante classe di molecole bioattive come le crocine. Quest’ultime hanno una funzione protettiva contro la maculopatia, una malattia degenerativa della retina fortemente invalidante che, secondo studi recenti, nel 2040 interesserà circa 280 milioni di persone nel mondo.

In natura, a essere ricchi di crocetina (sostanza fondamentale per la produzione di crocina) sono gli stimmi di zafferano, ma “per produrre tutte le crocine necessarie alla prevenzione della maculopatia, occorrerebbe raddoppiare la produzione mondiale di zafferano, spezia rara e costosa, e destinarla tutta a questo scopo”, spiega Sarah Frusciante, ricercatrice Enea, coautrice dello studio e inventrice del brevetto insieme a Giovanni Giuliano, Olivia Demurtas e Giuseppe Aprea. Per questo, l’obiettivo dei ricercatori è utilizzare la biotecnologia per produrre queste molecole.

Finora, la produzione si è basata su sistemi come il batterio Escherichia coli o le foglie di tabacco, cioè prodotti non commestibili e per i quali, quindi, è necessario un processo di purificazione. Questa nuova ricerca potrebbe perciò rappresentare un punto di svolta, aprendo la via alla produzione delle crocine a partire da organismi commestibili e riconosciuti sicuri come, appunto, il frutto del pomodoro.

Le crocine

Come si legge nello studio, i ricercatori hanno individuato un nuovo enzima proveniente da un arbusto originario del Sud America (Bixa orellana), in grado di sintetizzare, cioè produrre, crocine a partire da carotenoidi molto diffusi. I carotenoidi sono pigmenti vegetali caratterizzati dal colore rosso, arancione e giallo e hanno la funzione di agenti fotoprotettivi. Sono contenuti in molti alimenti di origine vegetale.

In particolare, gli scienziati hanno osservato che i frutti di pomodoro, ricchi di beta-carotene e licopene (due tra i più importanti carotenoidi), producevano alti livelli di crocine, simili a quelli che si ritrovano nello zafferano.

Considerando che la produzione mondiale di pomodori si aggira attorno a 180 milioni di tonnellate all’anno, se si riuscisse a convertire il 10% di questa produzione in pomodori “produttori di crocina” si potrebbero avere 180 tonnellate di crocine, cioè una quantità 60 volte maggiore se paragonata alla produzione mondiale di zafferano, scrivono i ricercatori.

 

Fonte: La Repubblica

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