Da Pfizer a AstraZeneca ai 5 vaccini cinesi: annunci e progressi sulla cura al Covid. Possibile ok in Europa a dicembre.
Articolo del 21 Novembre 2020
Dopo l’annuncio di Pfizer di avere in mano i dati finali sul suo vaccino arrivano altri dati confortanti sui tanti vaccini anti Covid che progrediscono verso la fase finale.
A 24 ore dall’annuncio di Pfizer di avere in mano i dati finali sul suo vaccino che mostrano un’efficacia del 94-95 per cento e specificatamente sulla popolazione sopra i 65 anni, arrivano altri dati confortanti sui tanti vaccini anti Covid che progrediscono verso la fase finale. Facciamo il punto degli ultimi sviluppi. In particolare quello della Oxford University e della britannica AstraZeneca, si viene a sapere oggi 19 novembre, sviluppano una forte risposta immunitaria nei più anziani, ovvero il gruppo a più alto rischio di fronte al manifestarsi dei sintomi di Covid 19, quello che riceverà le prime dosi assieme all’altro gruppo ad alto rischio, il personale sanitario.
Possibile ok Ema a due vaccini a dicembre
Intanto l’Ema, l’agenzia europea per i farmaci, potrebbe dare l’autorizzazione alla commercializzazione dei vaccini di Biontech e Moderna nella seconda metà di dicembre “se tutto procederà senza problemi”. Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen alla fine della videoconferenza tra i leader Ue.
I progressi di Oxford-AstraZeneca
Nei risultati di fase 2 pubblicati su The Lancet, i ricercatori evidenziano che il vaccino sviluppato con un virus disattivato è meglio tollerato dagli anziani che dai giovani adulti ma produce una risposta immunitaria simile in entrambi i gruppi. I trial di Fase 2 non sono definitivi e, cosa ancora più importante, non misurano l’efficacia. Evidenziano la risposta immunitaria, che è molto buona, è la conclusione dei ricercatori, risultato già annunciato settimane fa e ribadito oggi con i dati a supporto. La fase 3 del vaccino Oxford AstraZeneca su cui ha puntato la Commissione Ue e in particolare l’Italia che lo ha finanziato e partecipa anche attraverso un’azienda partner di Astrazeneca, la Irbm di Pomezia, è in corso: tutto si dovrebbe concludere entro la fine dell’anno, dice da Oxford il capo del progetto Andrew Pollard, citato da Financial Times.
Pollard nota anche che le risposte immunitarie sono in genere più deboli negli adulti più anziani perché il sistema immunitario si deteriora con l’età. «Quando si parla di risultati, è cruciale testare i vaccini Covid-19 nei gruppi degli anziani, il gruppo che ha la priorità di essere immunizzato».
La corsa cinese dei cinque vaccini
Nel frattempo in Cina è stato approvato il quinto vaccino per la fase finale in un paese che si sta prodigando per tenere testa ai leader globali della ricerca ovvero Stati Uniti e Europa.
Anhui ZhifeiLongcom, una sussidiaria della Chongqing Zhifei Biological, quotata a Shenzhen, ha lanciato la Fase 3 nella città di Xiangtan, provincia di Hunan, dopo aver ricevuto l’approvazione intende avviare entro questo mese test all’estero.
Questo quinto vaccino cinese usa una parte del Dna del virus per indurre una risposta immunitaria, un metodo che tende a minimizzare la possibilità di reazioni avverse.
In Cina sta accadendo una cosa strana, negli ultimi mesi la ricerca sul vaccino è rallentata in corrispondenza della capacità cinese di sradicare il virus (Pechino dichiara ufficialmente pochi casi locali alla settimana) ma negli ultimi giorni con gli annunci dall’America di Pfizer e Moderna e con i progressi di AstraZeneca è ripartita la corsa cinese al vaccino. Lo scopo abbastanza chiaro è non rimanere indietro rispetto ai competitor globali in una gara che sembra più geopolitica e finanziaria che di sanità pubblica.
I cinesi insomma non vogliono perdere il treno dopo gli annunci di Pfizer e Moderna che hanno suscitato molto interesse degli investitori.
La Cina ha attualmente quattro vaccini allo stadio finale: due dell’azienda farmaceutica di stato Sinopharm e altri due rispettivamente di CanSino e Sinovac.
L’annuncio di Pfizer e l’efficacia al 95%
Ieri 18 novembre ottime notizie dal vaccino Pfizer-BioNTech, ancora migliori di quelle emerse dai primi risultati. Le società hanno infatti completato la fase di sperimentazione e hanno riscontrato un’efficacia del 95 per cento. Un risultato straordinario, soprattutto visti i tempi rapidi con cui sono giunti alla fine dei test. Altra eccellente notizia che accomuna Pfizer ad AstraZeneca: l’efficacia è praticamente analoga (94%) sugli over-65, la categoria più a rischio.
Fonte: IlSole24Ore