Il segreto è stato ben custodito per secoli e, ancora oggi, benché migliaia di persone in tutto il mondo ne traggano benefici, la maggior parte di noi non ha mai sentito parlare dell’Aloe arborescens.
Di cosa si tratta?
Del più formidabile dei mezzi messo a nostra disposizione dalla natura per curare e guarire anche i mali più terribili di cui si possa soffrire.
Già le antiche civiltà, come la Grecia o la Cina, avevano compreso gli effetti dell’Aloe arborescens e la utilizzavano per applicazioni curative, come rimedio contro l’ulcera allo stomaco e per i problemi intestinali.
Ma ci sono voluti i risultati della recente ricerca e il proselitismo di un monaco brasiliano per riconoscere a questo rimedio “miracoloso” tutto il suo valore: ed è veramente sorprendente.
Leggendo i resoconti dei casi clinici analizzati si stenta a credervi: eppure, caso dopo caso, le prove si sono accumulate nel corso degli anni.
E io stesso ho potuto verificarlo.
Ecco alcune delle applicazioni dell’Aloe arborescens di cui sono personalmente testimone:
- punture di insetti (e allontanare gli insetti);
- scottature solari;
- eczemi e irritazioni della pelle;
- cicatrici antiestetiche;
- forfora;
- micosi;
- candida albicans;
- ipertrofia della prostata;
- problemi oculari;
- intossicazione alimentare;
- ansia e depressione;
- problemi articolari;
- distorsioni;
- cattiva circolazione.
Ma ce ne sono molte, molte di più: potrete leggerle nelle pagine che seguono e, spero, verificarle voi stessi.
Quando dico “curare quasi tutto” significa più dell’80% dei problemi di salute più comuni.
Com’è possibile che qualcosa di gratuito, come l’Aloe arborescens, sia così potente ed efficace?
Com’è possibile che un unico rimedio agisca su tanti mali?
Com’è possibile che non ne abbiate mai sentito parlare?
1. DI CHE COSA SI TRATTA?
Se vi interessate di prodotti e rimedi naturali, immaginate che vi parlerò di Aloe vera: invece no.
Certo, l’Aloe vera è capace di prodigi e molti studi scientifici la elogiano ma, ciò che si deve sapere, è che dietro c’è una potente industria che finanzia la ricerca per promuovere questa pianta.
Vi si lascia credere, ad esempio, che solo le foglie arrivate a maturità (quattro anni) siano utilizzabili a fini curativi. Non è vero: già dai diciotto mesi le foglie possiedono tutte le loro virtù ma, la maggiore redditività per le piantagioni di aloe, si ha a quattro anni.
Altra idea preconcetta è pensare che solo il gel di aloe sia efficace: falso, assolutamente falso! Il gel è più facile da estrarre e conservare ma è meno efficace della pianta intera.
Si può anche giudicare il valore di un preparato di Aloe vera in base al suo colore:
- se è completamente trasparente, è solo l’interno della foglia, spesso con acqua, gelificante e conservanti;
- se è di colore giallastro è più completo, e comprende il prezioso liquido che scorre nei piccoli canali situati sotto la superficie della pelle della foglia;
- se è di colore verdastro, è completo e comprende tutta la foglia.
Insomma: l’idea dominante è che l’Aloe vera sia la pianta più benefica ma, come vedrete, questo è falso. E magari pensate che stia andando fuori strada: qual’è quindi il mio segreto?
Ho un po’ di timore nel rivelarlo, perché rischio che lo troviate davvero troppo banale. Eppure, ha salvato molte vite.
Mentre l’industria dell’Aloe vera promuoveva questa pianta, un’altra varietà, cugina stretta dell’Aloe vera, l’Aloe arborescens, è il mio segreto per guarire quasi tutto: molto più potente, più attiva e più vigorosa della prima.
L’Aloe arborescens è di origine africana. Troviamo riferimenti alle sue virtù terapeutiche fin nell’antico Egitto, dove veniva usata per tagli e ferite, bruciature, irritazioni della pelle.
L’Aloe arborescens ha due rare qualità : è un antinfiammatorio e un antisettico. Ma le sue caratteristiche non si fermano qui: stimola il sistema immunitario e i processi di rigenerazione dei tessuti (pelle, mucose, ecc). In generale, tutto ciò che è legato alla pelle trae benefici dall’uso di Aloe arborescens. Gli occhi sono un’estensione della pelle, anche lo stomaco e l’intestino, i capelli, le mucose di molti organi, etc.
Infine, sono molti i casi che testimoniano le sue virtù terapeutiche in caso di cancro.
Sua cugina, l’Aloe vera, è stata approvata nel 1991 dal ministero dell’agricoltura degli Stati Uniti come terapia adiuvante del fibrosarcoma (neoplasia che trae origine dai fibroblasti del tessuto connettivo)… per i cani e i gatti! L’Aloe arborescens, lei, è stata studiata sui ratti sottoposti a raggi X talmente potenti da provocare bruciature. L’effetto protettivo e rigenerante dell’Aloe arborescens è stato così dimostrato (Protection effects of Aloe arborescens on skin injury induced by X – irradiation, Yakugaku Zasshi 1990; 110: 876-84).
L’Aloe arborescens è estremamente popolare in Giappone, dove è utilizzata per trattare molti problemi di salute ma, solo recentemente, uno studio ha dimostrato la sua efficacia sui carcinomi epatici. Lo studio, condotto in vitro e in vivo, dimostra che non solo l’assunzione di Aloe arborescens diminuisce il numero delle cellule cancerogene, ma è anche utile per prevenire questo tipo di cancro grazie al suo potere inibitorio sulla nascita e lo sviluppo delle cellule cancerogene (Okada K. Wakayama J., Studies on in vitro and in vivo effects of aloe extract on pepato carcinogenesis, Journal of the Wakayama mdcidl Society, 1997, 48/85-95).
In Brasile, nella regione di Sant’Antonio de Pouso Novo (Rio Grande do Sol), gli autoctoni usano l’Aloe arborescens per curare il cancro.
Un frate francescano, padre Romano Zago, avendone sentito parlare la sperimenta a partire dal 1988 e, visti i numerosi casi di guarigione, scrive un libro sulle sue esperienze.
Il suo libro, “Cancer tem cura” (Di cancro si può guarire), cita i seguenti effetti positivi, verificati dall’autore:
- acidità di stomaco;
- acne;
- alito pesante;
- appetito (stimolante);
- artrite;
- asma (facilita la respirazione);
- calli e duroni;
- calvizie (la combatte);
- ciclo mestruale (lo regolarizza);
- colesterolo (lo normalizza);
- costipazione;
- duroni;
- epilessia,
- forfora;
- foruncoli;
- funghi (li elimina);
- gastrite;
- herpes simplex;
- indigestione;
- iperplasia prostatica benigna;
- lupus;
- occhi “appiccicati”;
- olfatto (perdita di);
- paralisi;
- piede d’atleta,
- polipi intestinali;
- pressione (la normalizza);
- prestazione sessuali (le aumenta negli uomini sopra i 40 anni);
- psoriasi;
- raffreddore;
- reumatismi;
- sinusite;
- sordità;
- sudorazioni notturne;
- toxoplasmosi oculare;
- ulcera peptica;
- ulcere della retina;
- ulcere varicose;
- unghie (le rafforza).
(Cancer TEM cura, Editora Vozes 1998 Frei Romano Zago O.F.M.)
Ma come usare questa pianta? Dove trovarla? Cresce ovunque?
Vediamo.
2. ALOE ARBORESCENS: IL SEGRETO DELLA RICETTA
L’Aloe arborescens cresce come un’erba infestante. È una bella pianta verde della famiglia delle Liliaceae, preferisce la mezz’ombra ma ama il sole. I suoli secchi e acidi le sono favorevoli, ma se è regolarmente annaffiata si sviluppa più rapidamente.
Nei paesi del sud dell’Europa la troviamo anche nei giardini pubblici, e ogni parte delle sue ‘arborescenze’ (i nuovi germogli o polloni) può essere tagliata e ripiantata per dar vita ad una nuova pianta.
Se non avete accesso ad un’Aloe arborescens, ordinatela al vostro fiorista: dopo il modico investimento iniziale, la pianta vi offrirà generosamente e gratuitamente di che curarvi e guarirvi per il resto della vostra vita.
Ed ecco la ricetta originale dei francescani, usata non solo in Brasile ma anche in Italia e in Portogallo.
Ingredienti;
- 500 grammi di miele puro;
- 40-50 millilitri di acquavite, cognac o whisky (distillati ma non fermentati);
- foglie di Aloe arborescens: 2-3 foglie o più in modo da arrivare ad un metro di lunghezza mettendole in fila indiana.
Fabbricazione:
- Togliere con un coltello i bordi spinosi delle foglie (dopo aver tolto la polvere usando un panno umido o una spugna). Tagliare a pezzi le foglie (in piccoli dadi) e versare con il miele e l’alcool in un frullatore.
- Frullare bene e conservare in una bottiglia o in un flacone di vetro scuro (bruno o verde), di preferenza in frigo (4-6°).
Posologia:
- 1 cucchiaio da minestra 10-20 minuti prima dei 3 pasti principali. Agitare bene il flacone prima dell’uso.
Il trattamento di base consiste nel prendere l’intero flacone. Se i risultati non sono soddisfacenti, ripetere il trattamento dopo un intervallo dai 3 ai 7 giorni. In caso di insuccesso, ripetere ancora una volta dopo un intervallo dai 3 ai 7 giorni ma raddoppiando la dose: 2 cucchiai prima di ogni pasto.
N.B. in Brasile, nella regione di Rio Grande do Sul, i puristi consigliano di tagliare le foglie alla base della pianta al mattino prima del sorgere del sole. Durante la preparazione è importante evitare di esporre l’aloe alla luce intensa.
La pianta fresca può essere utilizzata anche così com’è, senza preparazione, togliendo i bordi spinosi e aprendo la foglia per applicarla direttamente per via esterna, o mettendola a bagno in acqua che poi sarà bevuta.
Ecco le applicazioni curative (della versione pura) verificate da padre Romano Zago:
- funghi;
- piede d’atleta;
- calli e duroni;
- fistola delle gengive;
- ascesso;
- tonico per capelli;
- anti-forfora;
- bruciature domestiche;
- bruciature da raggi X;
- ferite (grande potere cicatrizzante);
- antitetano;
- eczema;
- emorroidi;
- si scioglie in acqua per decongestionare il fegato;
- purifica l’aria inquinata dal tabacco;
- anemia;
- costipazione;
- reumatismi;
- guarisce ulcere della retina e altre lesioni degli occhi;
- verruche;
- acne;
- verme solitario;
- cisti sebacee.
Se non sopportate l’alcool, esiste una variante della ricetta francescana che potete utilizzare anche come tonico generale e per la prevenzione della maggior parte delle malattie.
Ingredienti:
- 250 grammi di foglie di Aloe arborescens;
- 200 grammi di succo di limone fresco;
- 3-4 cucchiai da minestra di miele puro di qualità.
Fabbricazione:
- Passate al frullatore evitando la luce e conservate poi in frigo.
Posologia:
- Come per la ricetta francescana.
Evitate di farne più di mezzo litro per avere sempre un prodotto fresco.
Adesso vi resta solo da sperimentare il “segreto”.
Certo, non c’è il 100% di garanzia che l’Aloe arborescens guarirà tutti i casi (i fallimenti però sono meno del 20%), ma le sue grandi proprietà curative sicuramente vi aiuteranno.
3. ALOE ARBORESCENS: COME ANDARE OLTRE
Possedete un segreto di guarigione, relativo all’Aloe arborescens, potente e al tempo stesso incredibile: che ne farete?
Prima possibilità: avete letto e sapete che in caso di problema avete una possibile soluzione. Nel frattempo, però, ve ne dimenticate.
Questa opzione è certo la meno utile ma temo che la maggior parte dei miei lettori si fermeranno qui.
Seconda possibilità: prendete in mano la vostra salute per compensare gli effetti cancerogeni degli inquinanti che ci circondano e degli alimenti industriali che ci avvelenano, e decidete di procurarvi un’Aloe arborescens e fare dei cicli regolari di cura (o se non vi sentite il pollice verde, vi procurate un Preparato Galenia Aloe Arborescens Frei Romano Zago, che risponde ai requisiti di purezza necessari).
In questo caso ho una richiesta da farvi: se otterrete dei buoni risultati (e sarà il caso), condividete con altri il segreto dell’Aloe arborescens. Più sarà conosciuta, più persone la proveranno e migliore sarà la loro salute. E decine, poi centinaia, poi migliaia di persone potranno ritrovare il sorriso grazie a VOI.
Terza possibilità, il tema vi interessa davvero. Approfondite e procuratevi l’opera di Frei Romano Zago.
Effetti collaterali e controindicazioni dell’Aloe arborescens
L’Aloe arborescens non è tossica neppure iniettata a forti dosi: il solo effetto spiacevole conosciuto è purgante (se non fate attenzione ad eliminare una parte del liquido giallo contenuto nei canali sotto la pelle della foglia).
Assumendola quindi non rischiate assolutamente niente ma vedrete il vostro umore migliorare, il vostro corpo funzionare meglio, la vostra sessualità rifiorire.
Vi conviene quindi provare al più presto.
CONCLUSIONI
I meccanismi d’azione dell’Aloe arborescens non sono tutti noti: sappiamo che è uno stimolatore delle difese immunitarie e un immunomodulatore: i ricercatori hanno ancora molto da fare per capire come la natura possa guarire grazie all’Aloe arborescens così tanti mali.
Ma è necessario capire tutto per usarla?
Si ha l’impressione che la scienza medica attuale rifiuti tutto ciò che non può capire: ma se fosse così per tutto, dovremmo rinunciare anche a servirci del nostro cervello, visto che molti processi e meccanismi restano misteriosi. Si tratta evidentemente di un approccio settario, conformista e oscurantista.
La vera scienza prende in conto i fenomeni anche quando non può comprenderli e spiegarli.
Ed è il caso di questo segreto, che può guarire quasi tutto.
Fonte: Naturelab