Un ampio studio su pazienti con infezione da Covid-19 ha rilevato che, in un terzo dei casi. I soggetti hanno sviluppato disturbi neurologici o mentali entro sei mesi dall’infezione. Questi dati – pubblicati da The Lancet Psychiatry – rappresentano un’ulteriore conferma all’allarme lanciato alcuni mesi fa dall’OMS sul rischio “epidemia di patologie mentali” legate all’attuale pandemia.
In uno studio condotto su oltre 230.000 pazienti – per la maggior parte statunitensi – un soggetto su tre sopravvissuto al COVID-19 ha ricevuto diagnosi di un disturbo mentale o psichiatrico entro sei mesi. I casi di ictus, demenza e altre patologie neurologiche post-COVID erano più rari, hanno sottolineato i ricercatori, ma erano comunque significativi, soprattutto in chi aveva avuto una forma grave della malattia.
“I nostri risultati indicano che le patologie mentali e i disturbi psichiatrici sono più comuni dopo il COVID-19 che dopo l’influenza o altre infezioni respiratorie”, osserva Maxime Taquet, psichiatra presso l’Università di Oxford, che ha co-condotto il lavoro.
Lo studio non è stato in grado di determinare i meccanismi biologici o psicologici coinvolti, per i quali saranno necessari nuovi studi “con la prospettiva di prevenirli o trattarli”.
Gli esperti di salute sono sempre più preoccupati dalle evidenze di rischi più elevati di disturbi neurologici e mentali nei sopravvissuti al COVID-19.
Un precedente studio degli stessi ricercatori aveva riscontrato lo scorso anno come il 20% dei sopravvissuti al COVID-19 avessero ricevuto diagnosi di un disturbo psichiatrico entro tre mesi.
I nuovi risultati, pubblicati da Lancet Psychiatry, derivano dall’analisi delle cartelle cliniche di 236.379 pazienti con COVID-19. Ne è emerso che il 34% dei soggetti aveva ricevuto diagnosi di patologie neurologiche o psichiatriche entro sei mesi dall’infezione.
I disturbi erano significativamente più comuni nei pazienti con COVID-19 che nei gruppi di confronto composti da persone guarite dall’influenza o da altre infezioni respiratorie nello stesso periodo.
Ansia, al 17%, e disturbi dell’umore, al 14%, sono i disturbi più riscontrati e non sembrano essere correlati alla misura alla forma di COVID-19 contratta.
Tuttavia, tra i soggetti ricoverati in terapia intensiva con COVID-19 grave, il 7% ha avuto un ictus entro sei mesi e quasi il 2% ha ricevuto diagnosi di demenza.
Fonte: QuotidianoSanità.it