Il nuovo vaccino ricombinante adiuvato contro l’HZ è efficace e fornisce una protezione che dura diversi anni. L’arrivo sul mercato “dovrebbe aprire nuove possibilità, ma anche auspicabilmente prevedere anche strategie di catch-up per recuperare quanti non si erano vaccinati a 65 anni”, secondo Paolo D’Ancona, del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità.
In attesa del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale e di eventuali raccomandazioni del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni il Ministero della Salute ha emesso una circolare in cui vengono descritte le principali caratteristiche del nuovo vaccino ricombinante adiuvato contro l’Herpes Zoster (HZ) che sarà commercializzato quest’anno in Italia.
In generale si tratta di una vaccinazione estremamente utile, e l’introduzione del nuovo vaccino, se sfruttata appieno, aprirà nuove opportunità, come spiega Paolo D’Ancona, del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
Quanto è importante la prevenzione dell’HZ?
La vaccinazione contro l’HZ ha una grande importanza considerato l’impatto che questa patologia ha nei soggetti immunocompromessi ed anziani. Essendo una malattia frequente, talvolta invalidante per lunghi periodi, con impatto sociale ed economico, non c’è dubbio che il vaccino contro l’HZ si una ottima opportunità di salute considerato che è stato stimato il rischio del 30% di sviluppare una malattia da HZ almeno una volta nella vita di ogni individuo.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del nuovo vaccino rispetto a quello usato finora?
Questo nuovo vaccino ricombinante adiuvato contro l’HZ è indicato nelle persone a partire da 50 anni d’età e negli individui ad aumentato rischio di HZ a partire da 18 anni d’età. L’efficacia del nuovo vaccino, che prevede due dosi a distanza di due mesi, si è dimostrata superiore al 90% e comunque molto alta anche in soggetti di età uguale o superiore di 80 anni. Alta anche la efficacia contro la nevralgia post erpetica. Colpisce positivamente anche il dato sulla persistenza di questa protezione per diversi anni. Tra i vantaggi la possibilità di usarlo anche in soggetti precedentemente vaccinati con il vaccino vivo attenuato e di co-somministrarlo con i vaccini anti-influenza, anti pneumococco e anti DTPa (Difterite-Tetano-Pertosse acellulare).
L’aspetto meno vantaggioso è la necessità di somministrazione che prevede due dosi e quindi una maggiore attenzione a richiamare il soggetto dopo la prima dose dopo 2-6 mesi. Su questo punto ovviamente è necessario concentrare gli sforzi per una chiamata attiva dei soggetti target della vaccinazione.
Possiamo immaginare che il nuovo vaccino porterà a delle modifiche del Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV) per quanto riguarda la vaccinazione contro l’HZ?
Il PNPV 2017-2019 già prevedeva la vaccinazione contro HZ con il vaccino vivo attenuato. Tuttavia abbiamo sicuramente l’esigenza di rafforzare nel nuovo PNPV il messaggio che si tratta di una vaccinazione non solo gratuita ma estremamente utile. L’arrivo del nuovo vaccino sul mercato, dovrebbe aprire nuove possibilità, ma anche auspicabilmente prevedere anche strategie di catch-up per recuperare quanti non si erano vaccinati a 65 anni.
Sicuramente nel piano andranno riviste le indicazioni aggiungendo la possibilità di vaccinare con il vaccino ricombinante adiuvato quindi tutti quei soggetti che pur essendo ad alto rischio non potevano finora essere vaccinati per uno stato di immunodepressione che aumentava il rischio di una malattia indotta da vaccino (es. persone con immunodeficienza congenita o acquisita o immunosoppressione, infezione da HIV, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, malattia infiammatoria cronica intestinale, etc).
Mi auspico quindi che nel nuovo PNPV vengano inseriti elementi che permettano di sfruttare al meglio i progressi nel settore della vaccinazione.
Fonte: QuotidianoSanità.it