La nanomedicina è una branca emergente della medicina, che utilizza particelle di dimensioni nanometriche per sviluppare nuove terapie e tecniche diagnostiche. Offre numerosi vantaggi rispetto alle terapie tradizionali, come la capacità di fornire farmaci diretti specificamente alle cellule malate, evitando i tessuti sani.
Andiamo a vedere meglio quali sono i vantaggi e i dubbi legati a questa branca rivoluzionaria.
Nanometro
Il nanometro è un sottomultiplo del metro. Stiamo parlando di una un’unità di misura che è 9 volte inferiore quest’ultimo. Detto così sembra un pò astratto quello che stiamo dicendo, ma andiamo ad approfondire meglio il mondo nanometrico. Chi sono i suoi abitanti???
Scala metrica che mostra la dimensione approssimativa di differenti soggetti.
In quest’ordine di grandezza ci spostiamo dai virus, i più grandi, fino a strutture più piccole, come molecole quali il DNA. Capiamo, quindi, che siamo molto più in là di quelle che sono le stesse cellule del nostro corpo.
Vantaggi
Uno dei principali vantaggi della nanomedicina è la capacità di utilizzare nanoparticelle per fornire farmaci direttamente alle cellule malate. Le nanoparticelle possono essere ingegnerizzate per agire come veicoli di trasporto per i farmaci, consegnandoli direttamente alle cellule target.
Ciò può migliorare l’efficacia del trattamento e ridurre gli effetti collaterali associati ai farmaci tradizionali. Inoltre, le nanoparticelle possono essere ingegnerizzate per aggirare le barriere biologiche, come la barriera emato-encefalica, che impediscono ai farmaci di raggiungere alcune parti del corpo, come il cervello appunto.
Nanoparticelle caricate con antineoplastico che attaccano una cellula tumorale.
Un altro vantaggio della nanomedicina è la capacità di utilizzare nanoparticelle per la diagnosi precoce delle malattie. Le nanoparticelle possono essere ingegnerizzate per agire come agenti di contrasto nei test di imaging (TC, RMN), migliorando la visibilità delle malattie e consentendo una diagnosi più accurata e precoce. Inoltre, possono essere utilizzate per individuare specifiche cellule malate nel corpo, consentendo una diagnosi più precisa e personalizzata.
Dubbi
Tuttavia, ci sono anche alcune preoccupazioni associate alla nanomedicina. Poiché le nanoparticelle sono così piccole, possono facilmente penetrare nei tessuti e nelle cellule del corpo, il che può causare effetti collaterali indesiderati. Inoltre, ci sono preoccupazioni sulla sicurezza a lungo termine delle nanoparticelle, poiché non è ancora chiaro come il corpo le elimini e come possono interagire con altre parti del corpo.
Conclusioni
Nonostante i dubbi, la nanomedicina continua a essere una delle aree di ricerca più promettenti della medicina. Le nanoparticelle stanno già iniziando a essere utilizzate nella pratica clinica, ad esempio nella consegna di farmaci per il cancro e nell’imaging di malattie come l’Alzheimer.
Con ulteriori ricerche e sviluppi, potrebbe offrire nuove terapie e diagnostica per una vasta gamma di malattie, migliorando la salute e la qualità della vita dei pazienti in tutto il mondo.
Fonte: Missione Scienza