I principali fattori di rischio cardiovascolare sono l’età, il sesso – gli uomini sono colpiti più delle donne – il fumo di sigaretta e l’ipertensione arteriosa.

«Per quanto riguarda l’ipercolesterolemia – spiega a Sanità Informazione Ferdinando Varbella, Direttore del dipartimento medico ASL Torino 3 – il valore elevato di LDL cioè il colesterolo cattivo e pericoloso, è una frazione del colesterolo totale e rappresenta un fattore causale più che un fattore di rischio. Infatti, è la causa della formazione delle placche, delle ostruzioni all’interno di tutte le arterie dell’organismo, delle coronarie, delle arterie del cervello e delle arterie delle gambe».

Secondo Varbella la connessione tra elevati valori di colesterolo LDL e il rischio di eventi cardiovascolari «è altissima». «Chi non ha mai avuto eventi cardiovascolari deve mantenere dei valori di colesterolo LDL intorno ai 100 al massimo 110. Spesso, i nostri laboratori mettono l’asterisco solo quando i valori sono superiori a 200-240-250 di colesterolemia totale che sono dei concetti vecchi – sottolinea il direttore -. Oggi il colesterolo totale può essere intorno ai 150-160 ma soprattutto il colesterolo LDL nei soggetti che non hanno mai avuto una malattia cardiaca né vascolare deve essere al massimo 100 o in alcuni casi nei soggetti sani e giovani, può arrivare a 110. Chi invece ha già avuto un evento cardiovascolare dimostrata deve stare su valori di 55 di LDL il che vuol dire grosso modo un colesterolo totale intorno ai 110-120 non di più».

«Infine – conclude Varbella – chi ha avuto più eventi cardiovascolari, un infarto o un’angioplastica della coronarica o un’ischemia celebrale, deve tenere dei valori colesterolo LDL al di sotto di 40 mg/dl quindi un colesterolo totale abbondantemente sotto i 100».

 

Fonte: Sanità Informazione

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