Arte marziale, ma anche antica disciplina per il benessere psicofisico, il Tai Chi favorisce l’elasticità del movimento, la centratura mentale e la longevità. Anche in Italia cresce il numero di scuole e praticanti.
e psicofisico, il Tai Chi favorisce l’elasticità del movimento, la centratura mentale e la longevità. Anche in Italia cresce il numero di scuole e praticanti.
Il Tai Chi è stato riconosciuto dall’Unesco, nel dicembre dello scorso anno, come patrimonio immateriale dell’umanità, un riconoscimento prestigioso per questa arte marziale che è anche disciplina del benessere e che viene oggi praticata in oltre centocinquanta paesi, tra cui l’Italia, dove si sta diffondendo con positivi riscontri.
E, non a caso, viene definita anche «arte di lunga vita», per la sua capacità di generare un benessere globale nella persona che la pratica. «La possiamo senza dubbio definire una pratica di salute» spiega Massimo Mori, medico, maestro di Tai Chi e Chi Kung e tra i fondatori della scuola fiorentina Nuovo Orizzonte. «Alimenta e accresce l’energia vitale Qi ed è stata inclusa tra le pratiche complementari nella prevenzione, cura e riabilitazione di molteplici patologie».
Benefici fisici, energetici e mentali
«Il termine orientale che definisce questa pratica significa “trave maestra”; questa trave, posizionata tra filosofia, scienza e creatività, regge la sostenibile pesantezza del vivere» spiega Mori.
E Claudio Mingarini, allievo diretto del gran maestro Yang Jun, responsabile nazionale della scuola Iyftcca (International Yang Family Tai Chi Chuan Association), che è anche centro di formazione, a Roma, spiega che si tratta «dell’arte marziale della suprema polarità e perfetta armonia, anche conosciuta come arte della salute e della longevità.
È molto più di una semplice ginnastica o di uno sport. Nasce in Cina come arte marziale, già fin dall’inizio con il potenziale per sublimare la marzialità aprendo nuovi orizzonti a chi, attraverso un buon insegnamento, lo pratica costantemente e con cuore sincero. Trova le sue fondamenta nella più elevata tradizione filosofica (I Ching, taoismo, confucianesimo e buddismo), alchemica (da cui deriva la medicina tradizionale cinese) e marziale cinese (Kung Fu) e agisce sulla totalità della persona attraverso i tre piani, fisico, energetico e mentale. La centratura mentale è continuamente stimolata dalla necessaria concentrazione per eseguire movimenti e posizioni che, attraverso l’applicazione dei principi fondamentali che troviamo nei classici del Tai Chi, ci permettono di migliorare continuamente.
Questo avviene attraverso una progressiva consapevolezza del nostro corpo e del suo potenziale, e dal costante allenamento alla presenza mentale nel qui ed ora che si sviluppa attraverso la pratica che facciamo da soli e il lavoro e l’allenamento in coppia con le altre persone». «Il Tai Chi Chuan condivide le stesse basi filosofiche e teorie dello yin e yang, dei cinque elementi, dell’energia del Qi e ne applica i principi attraverso una sorta di danza silenziosa che si esprime con movimenti lenti, armonici, continui, circolari, belli da fare e da vedere, a partire dalla mente che dirige l’energia che crea il movimento» prosegue Mingarini. «La corretta pratica, con un corpo giustamente rilassato e una respirazione naturale, piena e profonda, favorisce una migliore circolazione sanguigna ed energetica e, per dirla in termini cinesi, rimuove ed equilibra blocchi, eccessi e carenze di energia, armonizzando i nostri processi fisici e mentali. Mantenere un corpo giovane e funzionale e una mente attiva e presente è uno degli obiettivi principali del Tai Chi Chuan fin dall’inizio» prosegue Mingarini. «Da qui gli innumerevoli benefici per la salute che si riscontrano già dopo pochi mesi di pratica, come il miglioramento del tono e dell’elasticità muscolare, l’aumento e lo sviluppo di equilibrio e coordinazione motoria, la migliore capacità di concentrazione ed equilibrio mentale e la progressiva diminuzione dello stress, di cervicalgie e altri disturbi della colonna vertebrale» spiega sempre Mingarini, che aggiunge: «Rinforza gli organi interni e migliora le funzioni intestinali. È un allenamento senza affaticamento cardiovascolare; la respirazione calma e profonda migliora l’efficienza del sistema immunitario e dell’apparato cardiorespiratorio, rilassando la mente e favorendo la diminuzione di ansia, nervosismo e insonnia. Il sempre più profondo livello di rilassamento generato dalla pratica si ripercuote beneficamente nella vita di tutti i giorni. E sono già molti anni che la scienza sta prendendo in considerazione il Tai Chi Chuan come forma di prevenzione e di medicina complementare e alternativa».
«Infatti, non mancano le evidenze, in letteratura scientifica, dei suoi benefici: sulla banca dati scientifica PubMed compaiono centinaia di report riguardanti l’efficacia di quest’arte. Tutto inizia dal rilassamento e dalla respirazione» afferma il dottor Mori. «Sinteticamente, possiamo dire che migliora l’apparato muscolo scheletrico, rafforza, armonizza ed equilibra la funzionalità degli organi e dei visceri, migliora la performance cardiorespiratoria, regolarizza la pressione arteriosa, mitiga le conseguenze del diabete, rallenta la decalcificazione osteoporotica, sviluppa equilibrio psicofisico, migliora la concentrazione, regolarizza il ciclo sonno-veglia e i ritmi circadiani, bilancia le emozioni e sviluppa l’eutimia verso una condizione edenica. Per l’aspetto della longevità è ipotizzato un rallentamento nell’accorciamento dei telomeri».
La pratica e la costanza
In Cina, e sempre più spesso anche in Occidente, è facile vedere la mattina presto persone che praticano Tai Chi in gruppi grandi e piccoli o da soli. Sono spesso persone di tutte le età, «anche molto anziane, che tutti i giorni, con qualsiasi clima, iniziano la giornata dedicando almeno un’ora all’aperto a questo tipo di pratica» prosegue ancora Mingarini. «Naturalmente riesce meglio in natura, ma anche nelle città più trafficate è possibile ritagliarsi qualche angolo idoneo e a questi incontri seguono poi sempre interessanti momenti di condivisione e socializzazione, dove ognuno sembra felice di mettere a disposizione della comunità le sue esperienze e conoscenze».
Il consiglio di Mingarini è quello di «sperimentare per qualche tempo iniziando la giornata praticando il Tai Chi, magari integrandolo con semplici esercizi di Dao Yin, cioè di respirazione, riscaldamento, stiramento, scioglimento e così via. Quello che all’inizio ci può sembrare faticoso e impegnativo, presto, attraverso la pratica quotidiana, si trasforma in un ricercato momento di calma e silenziosa presenza dove cambia la percezione del tempo e dell’ambiente circostante, così come cambia la percezione di se stessi e del corpo, che sentiremo più flessibile, sciolto e leggero ed anche il nostro equilibrio fisico, connesso a quello mentale, migliorerà progressivamente, e questo accade a qualsiasi età». «La pratica quotidiana favorisce un graduale crescente benessere del corpo e dell’umore, offrendoci tra l’altro l’opportunità di scoprire progressivamente il nostro vero potenziale fisico, energetico e mentale e di conoscere meglio e di più noi stessi, così come gli altri e l’ambiente che ci circonda. Naturalmente bisogna sapere cosa e come praticare e per questo è necessario avere buoni insegnanti».
La naturalezza del movimento
«Con questa pratica si cerca di far recuperare alle persone anche quella naturalezza ed elasticità nei movimenti che possediamo tutti nell’infanzia, ma che tendiamo a perdere nel corso degli anni» spiega Carlo Lopez, anch’egli esperto di Tai Chi, allievo del gran maestro Yang Sau Chung, discepolo di quarta generazione della famiglia Yang e responsabile di Itcca Italia (International Tai Chi Chuan Association Italia). «Si riconquista la capacità di essere mobili, di riappropriarsi di una rotondità di movimento che ha impatti forti anche sulla nostra interiorità. Può rivelarsi un’ottima modalità per invecchiare bene, in forma, evitando magari l’assunzione di farmaci che spesso diventa consuetudine oltre una certa età. Riaprirsi con il corpo significa anche riaprirsi come cuore, spirito e anima. E oggi ce n’è veramente un gran bisogno».
Fonte: Terranuova