La pandemia da Covid-19, nella sua drammaticità, ha mostrato a tutti un lavoro che spesso è invisibile: quello degli specialisti della Terapia Intensiva. In questo reparto circa un paziente su dieci ha una sindrome da distress respiratorio acuto (nota con la sigla ARDS): una patologia aumentata di molto a causa del nuovo coronavirus, ma che può avere anche altre origini. Le ARDS in un caso su quattro (23%) richiedono di applicare la ventilazione meccanica, e uccidono quasi una persona su due tra i pazienti più gravi (45%). Visto l’impatto di questa sindrome, è chiara l’importanza delle nuove linee guida per la gestione delle ARDS appena pubblicate sulla rivista scientifica Intensive Care Medicine: sono state stilate da un gruppo di esperti della società europea per le cure intensive (ESICM) e hanno come primo firmatario Giacomo Grasselli, direttore della Struttura di Anestesia e Terapia Intensiva Adulti del Policlinico di Milano.
La sindrome da distress respiratorio acuto consiste in un danno diffuso a livello degli alveoli, che sono quegli elementi che permettono ai nostri polmoni di farci respirare. In particolare il danno è a livello dei capillari che circondano gli alveoli: se non possono funzionare correttamente, non riescono a introdurre ossigeno nell’organismo né ad eliminare l’anidride carbonica, provocando nel paziente una grave insufficienza respiratoria. Per questi motivi non è sufficiente dare più ossigeno al paziente (il danno agli alveoli non permetterebbe di utilizzarlo correttamente), ma spesso bisogna ricorrere alla ventilazione meccanica: le cose però non sono affatto semplici, perché ventilare in modo forzato i polmoni può danneggiarli se le cose non sono fatte in modo estremamente preciso e considerando tutti gli aspetti clinici del paziente.
E’ qui che entrano in gioco le linee guida: sono uno strumento fondamentale per gli specialisti, perché riassumono tutte le scoperte scientifiche sul tema accumulate negli anni e le strutturano in modo chiaro, codificando percorsi specifici sulla gestione del paziente, omogenei a livello europeo. Significa che in tutte le Terapie Intensive le procedure diventano le stesse, aggiornate alle più recenti scoperte, facendo tesoro anche di tutto quello che gli specialisti e i ricercatori hanno imparato durante la gestione della pandemia da Covid-19. Le linee guida appena pubblicate aggiornano e vanno a sostituire quelle del 2017, e riguardano i pazienti adulti.
“Sono molto soddisfatto della pubblicazione di queste linee guida – ha commentato Giacomo Grasselli – sono il frutto di due anni di lavoro che ha coinvolto tutti i maggiori esperti internazionali, oltre a metodologi e rappresentanti dei pazienti. Sono particolarmente orgoglioso del fatto che anche la prestigiosa rivista Journal of American Mecidal Association abbia dedicato un articolo alle nuove Linee Guida ESICM, riconoscendo che rappresentano uno strumento importante per migliorare la cura dei pazienti con ARDS e per guidare le future ricerche su questa patologia”.
Fonte: Le Scienze