Le cellule B, che abbondano tra le persone che soffrono di malattie infiammatorie intestinali (IBD), potrebbero essere responsabili della mancata guarigione del tessuto intestinale. È quanto evidenzia, su Immunity, un team del Karolinska Institutet di Stoccolma, guidato da Eduardo Villablanca.
Le cellule B sono una tipologia di globuli bianchi che ha un’importante funzione: produrre anticorpi che attaccano batteri e virus. Ricerche precedenti hanno mostrato che le persone con malattie infiammatorie intestinali – come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa – hanno molte più cellule B nel loro intestino rispetto agli individui sani.
Partendo da questa evidenza, un team del Karolinska Institutet di Stoccolma, guidato da Eduardo Villablanca, ha ipotizzato che le cellule B possano avere un impatto sulla gravità di queste malattie.
Per lo studio, i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma si sono focalizzati su come le cellule B agiscono nella guarigione della mucosa intestinale, scoprendo che tra gli animali da laboratorio in cui mancano le cellule B il danno al tessuto dell’intestino può guarire più rapidamente.
Secondo il team svedese, si potrebbero testare farmaci usati per altre malattie che hanno un impatto sulla risposta delle cellule B, con l’obiettivo di verificare se, riducendo questa cellule, si possono aiutare le persone con IBD nel processo di guarigione e se l’accumulo di cellule B possa avere un effetto a lungo termine sul cambiamento della composizione dei batteri nel tratto gastrointestinale.
Fonte: QuotidianoSanità.it