L’immortalità biologica: il segreto della vita eterna di alcune specie animali
Articolo del 08 Novembre 2024
Quando si parla di “immortalità”, molti pensano a leggende, racconti fantastici o all’immortalità spirituale. Tuttavia, nel mondo naturale, esistono alcune creature che sembrano sfidare il concetto di invecchiamento e, in un certo senso, sono “immortali” dal punto di vista biologico. Questo tipo di immortalità non significa che queste specie non possano morire, ma piuttosto che non mostrano segni di invecchiamento come invece accade alla maggior parte degli organismi, compresi gli esseri umani. In altre parole, non sono soggette alla senescenza, il processo di decadimento biologico che porta al declino funzionale del corpo.
Cos’è l’immortalità biologica?
L’immortalità biologica è la condizione in cui un organismo è capace di evitare, rallentare o addirittura invertire l’invecchiamento. Nella maggior parte degli esseri viventi, le cellule e i tessuti subiscono danni progressivi a livello molecolare, e nel tempo, questo degrado porta alla senescenza e alla morte. Tuttavia, alcune specie sembrano sfuggire a questa “condanna” naturale.
Gli scienziati hanno scoperto che alcuni animali possiedono meccanismi biologici unici che gli consentono di mantenere il loro stato di salute e vitalità per periodi di tempo sorprendentemente lunghi, senza evidenti segni di invecchiamento. Vediamo alcune delle specie animali più sorprendenti che sembrano sfidare le leggi della biologia.
La turritopsis dohrnii: la medusa immortale
Probabilmente la creatura più famosa associata all’immortalità biologica è la Turritopsis dohrnii, spesso chiamata “medusa immortale”. Questa piccola medusa ha la straordinaria capacità di tornare alla sua fase iniziale di vita (polipo) una volta raggiunta la maturità, attraverso un processo chiamato “transdifferenziazione cellulare”. Quando subisce uno stress o si trova in un ambiente avverso, la Turritopsis può invertire il proprio ciclo vitale, tornando alla sua fase giovanile e ricominciando il ciclo. In teoria, questo processo potrebbe ripetersi all’infinito, rendendola virtualmente immortale.
Questa capacità unica ha attirato l’attenzione dei ricercatori per le sue possibili applicazioni nella medicina rigenerativa e nella ricerca anti-invecchiamento, anche se la biologia di questa medusa è estremamente complessa e difficile da replicare negli esseri umani.
L’axolotl: la salamandra rigenerante
L’axolotl, un tipo di salamandra originaria del Messico, è un altro esempio di specie che sfida le normali aspettative biologiche. L’axolotl non è “immortale” come la Turritopsis, ma possiede la straordinaria capacità di rigenerare parti del proprio corpo, inclusi arti, cuore, polmoni e persino parti del cervello e del midollo spinale.
Questa capacità di rigenerazione non ha ancora trovato una spiegazione completa, ma è collegata all’attività di alcune cellule staminali altamente specializzate. Gli scienziati stanno cercando di comprendere se questi meccanismi possano essere studiati e applicati per promuovere la rigenerazione negli esseri umani.
L’aragosta: una crescita continua
Le aragoste sono spesso citate come creature biologicamente immortali. Mentre non sono realmente immortali, possono vivere fino a un’età straordinaria (oltre 100 anni) e continuare a crescere per tutta la vita. L’aragosta non smette di crescere perché mantiene l’attività della telomerasi, un enzima che rigenera le estremità dei cromosomi, conosciute come telomeri. In molte specie, la riduzione della lunghezza dei telomeri è associata all’invecchiamento, ma le aragoste evitano questo problema rigenerando continuamente i loro telomeri.
Alla fine, però, il processo di muta diventa troppo oneroso per l’aragosta, che muore più per esaurimento fisico che per invecchiamento.
La balena della Groenlandia: il mammifero dalla vita più lunga
Le balene della Groenlandia (Balaena mysticetus) sono tra i mammiferi più longevi al mondo, con esemplari che vivono oltre 200 anni. Sebbene non siano immortali, mostrano una straordinaria resistenza alla senescenza, e si ritiene che questa longevità sia dovuta a modifiche genetiche uniche che proteggono il loro DNA dai danni.
Gli studi sui geni di questa balena hanno rivelato alcune varianti genetiche che sembrano svolgere un ruolo protettivo contro il cancro e altre malattie legate all’invecchiamento. Comprendere questi meccanismi potrebbe offrire spunti per la medicina umana, in particolare per trattamenti anti-invecchiamento e per il miglioramento della longevità.
L’idra: la piccola meraviglia d’acqua dolce
L’idra è un piccolo organismo d’acqua dolce che possiede capacità rigenerative impressionanti. In condizioni favorevoli, l’idra può rigenerare completamente il proprio corpo attraverso l’uso di cellule staminali, mantenendo così il proprio stato di salute e vitalità senza mostrare segni di invecchiamento. Per molti versi, l’idra è considerata “biologicamente immortale”.
Il segreto dell’idra risiede nel suo patrimonio genetico e nell’efficienza delle sue cellule staminali, che possono differenziarsi continuamente senza perdere funzionalità. Studi su questo organismo stanno fornendo importanti indizi su come le cellule staminali potrebbero essere utilizzate per prevenire l’invecchiamento umano.
Verso l’immortalità umana?
Sebbene l’immortalità biologica di alcune specie animali sembri avvicinarsi a una vera e propria “eternità”, non esiste un modo sicuro per applicare queste caratteristiche all’uomo. La complessità del nostro organismo e le differenze evolutive rendono difficile replicare tali processi. Tuttavia, lo studio di queste specie può fornire spunti per rallentare l’invecchiamento umano e per prevenire alcune malattie legate all’età.
In conclusione, l’immortalità biologica di queste creature è un fenomeno affascinante che offre una finestra sui limiti e sulle potenzialità della vita. Le risposte a questi interrogativi non solo ci permettono di comprendere meglio i meccanismi della vita stessa, ma potrebbero anche aprire nuove strade nella ricerca medica e nella bioingegneria, avvicinandoci, forse, a una vita più lunga e sana per l’umanità.
Per approfondimenti: ALTROGIORNALE