PFAS: cosa sono e la loro pericolosità per la salute
Articolo del 15 Gennaio 2025
I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono una famiglia di composti chimici sintetici utilizzati in una vasta gamma di applicazioni industriali e di consumo. Questi composti, caratterizzati dalla presenza di legami carbonio-fluoro estremamente stabili, sono noti per la loro resistenza al calore, all’acqua e agli oli. Tale caratteristica li rende utili in molti settori, ma comporta anche una problematica fondamentale: la loro diffusione ha portato a un accumulo significativo nei corpi idrici, nel suolo e nella catena alimentare.
Dove si trovano i PFAS?
I PFAS sono presenti in molti prodotti di uso quotidiano e processi industriali, tra cui:
- Rivestimenti antiaderenti per pentole e padelle
- Imballaggi alimentari resistenti ai grassi, come quelli usati per fast food
- Schiume antincendio utilizzate negli aeroporti e dai vigili del fuoco
- Tessuti impermeabili e antimacchia
- Prodotti cosmetici e detergenti
Pericolosità per la salute
Gli effetti dei PFAS sulla salute umana sono oggetto di crescenti preoccupazioni. Studi scientifici hanno evidenziato che l’esposizione a lungo termine a queste sostanze può avere gravi conseguenze, tra cui:
- Alterazioni del sistema endocrino: i PFAS possono interferire con la regolazione ormonale, causando problemi legati alla fertilità e allo sviluppo.
- Effetti sul sistema immunitario: la presenza di PFAS nell’organismo può indebolire la risposta immunitaria, riducendo l’efficacia dei vaccini.
- Rischio di tumori: alcuni PFAS, come il PFOA e il PFOS, sono stati associati a un aumento del rischio di sviluppare tumori, in particolare al rene e ai testicoli.
- Problemi cardiovascolari e metabolici: l’esposizione ai PFAS è correlata a un aumento dei livelli di colesterolo e a un maggior rischio di ipertensione.
- Compromissione dello sviluppo fetale e infantile: i PFAS possono attraversare la placenta e sono presenti nel latte materno, esponendo i neonati e i bambini a rischi significativi.
Come avviene l’esposizione?
Le principali vie di esposizione ai PFAS includono: consumo di acqua contaminata, specialmente in aree vicine a impianti industriali o basi militari; ingestione di cibi contaminati come pesci e frutti di mare provenienti da aree inquinate, nonché prodotti agricoli coltivati in terreni contaminati; uso di prodotti di consumo.
Cosa si sta facendo per affrontare il problema?
A livello globale, molte organizzazioni e governi stanno adottando misure per limitare l’uso dei PFAS e monitorarne la presenza nell’ambiente. In Europa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) sta lavorando per imporre restrizioni più severe sull’uso di queste sostanze. Negli Stati Uniti, l’EPA (Environmental Protection Agency) ha stabilito limiti rigorosi per i livelli di PFAS nell’acqua potabile.
Inoltre, molte aziende stanno cercando alternative ai PFAS nei loro processi produttivi e nei prodotti finiti, pur affrontando la sfida di sostituire materiali così versatili.
Come proteggersi?
Ecco alcune misure pratiche per ridurre l’esposizione ai PFAS:
- Verificare la qualità dell’acqua potabile e utilizzare filtri specifici per rimuovere i PFAS.
- Limitare il consumo di prodotti confezionati in materiali trattati con PFAS.
- Scegliere pentole e padelle prive di rivestimenti antiaderenti a base di PFAS.
- Evitare prodotti impermeabili o antimacchia che non siano chiaramente etichettati come privi di PFAS.
Conclusione
I PFAS rappresentano una sfida ambientale e sanitaria significativa a causa della loro persistenza e dei potenziali effetti negativi sulla salute umana. La consapevolezza del problema e l’adozione di politiche e tecnologie sostenibili sono passi fondamentali per ridurre l’esposizione a queste sostanze e proteggere il nostro futuro.
Per approfondimenti: REPUBBLICA