Piano vaccinazioni, si cambia. Arriva il modello israeliano, immunizzazione per fasce di età: dai 79 anni in giù e quelli dai 40 in su
Articolo del 10 Marzo 2021
Il Piano vaccini cambia di nuovo pelle con una operazione a tenaglia, immunizzando contemporaneamente gli italiani dai 79 anni in giù e quelli dai 40 in su.
Vuoi per la decisione del Ministero della salute di qualche giorno fa che ha esteso agli over 65 l’uso del ritrovato di AstraZeneca, vuoi per l’accordo raggiunto dal Governo con le regioni che prevede di procedere a passo spedito con il metodo israeliano immunizzando per fasce di età, lo stesso dicastero di Speranza sta in queste ore mettendo a punto la terza versione del calendario vaccinale che già in serata verrà presentata alle regioni. Che si spera riesca una volta a mettere fine alla babele di regole regionali, che privilegiando questa o quella categoria ha finito per favorire i furbetti del vaccino. Il nuovo testo sarà presentato nel week end, rendono noto fonti di Palazzo Chigi, ma l’ossatura c’è già.
Prima di tutto bisognerà porre a termine l’immunizzazione degli ultraottantenni, che in tre casi su quattro devono ancora chiudere il cerchio con il richiamo. Per loro non ci sarà l’indicazione su quale antidoto utilizzare, ma tutte le regioni sono già partite con quelli di Pfizer e Moderna a Rna messaggero e con questi vaccini si finirà l’opera. Contestualmente, come richiesto dal ministro degli Affari regionali Maria Stella Gelmini, sarà la volta di disabili e loro care giver, e delle persone che vivono in comunità.
Nello stesso tempo si andrà avanti con le prenotazioni dei due milioni di persone estremamente vulnerabili, già individuate nell’ultima versione del Piano vaccinale. Ossia pazienti affetti da forme particolarmente gravi di malattie respiratorie, neurologiche, diabete, fibrosi cistica, renali, epatiche, cerebrovascolari, onco ematologiche e emoglobinopatie, sindrome di Down, trapiantati, grandi obesi.
A parte personale della scuola e forze dell’ordine che hanno già iniziato a immunizzarsi non si procederà più per categorie protette o malati genericamente vulnerabili, che rappresentano una platea di ben 14 milioni di persone difficili da individuare a chiamare alla vaccinazione senza ritardare e di molto la campagna vaccinale. Che procederà invece secondo il metodo israeliano di immunizzazioni per fasce di età ma con un meccanismo a tenaglia. Contestualmente verranno infatti prenotati gli italiani dai 79 anni in giù e i più giovani, dai 40 in su. Una scelta quest’ultima che stravolge il precedente impianto, ma che secondo il Ministero della salute si rende necessaria sia per fermare le varianti che colpiscono maggiormente chi è meno in là con gli anni, sia per riattivare prima possibile la macchina produttiva del Paese, proteggendo chi è in età di lavoro.
Augurandosi che questa volta le regioni non procedano poi in ordine sparso.
Fonte: La Stampa