PIN e SPID: miniguida all’accesso ai servizi INPS

Articolo del 20 Dicembre 2020

L’accesso ai servizi telematici INPS richiede normalmente l’utilizzo di un codice identificativo: come funziona il PIN (ordinario o dispositivo) e cosa cambia, con il passaggio allo SPID, dal primo ottobre 2020.

Per accedere ai servizi online INPS è normalmente richiesto l’uso di un PIN, vale a dire di un codice identificativo personale tramite il quale ciascun utente è “schedato” negli archivi dell’Istituto.

Un sistema di riconoscimento – cui oggi si affiancano anche SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta d’Identità Elettronica) e CNS (Carta Nazionale dei Servizi) – cui è tenuto ad avvalersi chiunque voglia usufruire dei servizi telematici dedicati e pensato per garantire una maggiore facilità di fruizione agli utenti che, grazie a questo meccanismo, hanno la possibilità di consultare i soli servizi a loro effettivamente rivolti. Ad esempio, un pensionato non avrà modo di consultare le prestazioni specificatamente dedicati ai lavoratori, mentre un dipendente del settore privato non potrà accedere a quelli rivolti ai soli dipendenti pubblici, e così via.

Il passaggio allo SPID e la fase di transizione: quando il PIN va in pensione…

A partire dall’1 ottobre 2020 l’INPS ha stabilito tuttavia il rilascio del PIN come credenziale di accesso solo per alcune categorie di utenti e i servizi loro dedicati:

  • minori di 18 anni;
  • persone che non hanno documenti di identità italiana;
  • persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno.

Tutti gli altri utenti potranno invece accedere ai servizi offerti da INPS ricorrendo ai sistemi di autenticazione alternativi già attualmente accettati e di fatto equivalenti tra loro ai fini dell’accesso al portale dell’Istituto:

  • il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
  • la Carta d’Identità Elettronica (CIE);
  • la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Attenzione! Se le categorie di utenti autorizzate a continuare ad avvalersi del PIN potranno continuare a farvi ricorso secondo le procedure di utilizzo e rinnovo usuali, per tutti gli altri cittadini i PIN già eventualmente in possesso conservano la propria validità – e potranno essere comunque rinnovati alla naturale scadenza – fino alla conclusione della fase transitoria (con data esatta ancora da definirsi).

In altre parole, a partire dall’ottobre 2020, salvo eccezioni, l’INPS non prevede più il rilascio del PIN come credenziale di accesso ai suoi servizi: gli utenti già in possesso di un PIN ordinario possono però comunque convertirlo in un PIN dispositivo e utilizzarlo fino al termine della fase transitoria, indicativamente cioè fino all’autunno 2021. Periodo nel corso del quale dovranno pertanto abilitarsi all’utilizzo di un altro dei sistemi identificativi previsti (SPID, CIE e CNS).

Resta invece comunque in vigore il servizio di PIN temporaneo: gli utenti che usufruiscono dei servizi INPS attraverso le credenziali SPID, CNS o CIE possono cioè continuare a richiedere il PIN telefonico temporaneo utile per la fruizione dei servizi tramite Contact Center.  Nel dettaglio, tramite la funzionalità “PIN TELEFONICO” presente in MyINPS è possibile scegliere di generare un PIN temporaneo la cui validità può essere di un giorno, una settimana, un mese o tre mesi.

PIN ordinario e PIN dispositivo

Non tutti i PIN sono infatti uguali tra loro! Il PIN può essere infatti ordinario oppure dispositivo. Nel primo caso, il proprio codice consentirà di accedere a schede di natura informativa, come ad esempio, quelle relative alla propria posizione contributiva o pensione, mentre nel secondo di inoltrare effettivamente richiesta anche per eventuali trattamenti o prestazioni cui si ha diritto. Poiché per ottenerlo, è infatti necessario esibire (direttamente oppure inviandone copia via fax o online) un documento di identità, il PIN dispositivo viene considerato una maggiore garanzia di sicurezza sull’identità del richiedente.

Attenzione! Va precisato che il cittadino può in realtà inoltrare domanda di prestazione anche con il solo PIN ordinario (eventualità piuttosto frequente nel caso in cui si voglia bloccare l’eventuale decorrenza dei termini), ma la domanda sarà effettivamente presa in considerazione solo dopo la conversione del PIN ordinario in PIN dispositivo.

Come ottenere il proprio PIN?

Ricordando che dall’1 ottobre viene riservato solo a numero ristretto di utenti, la richiesta del PIN per minori di 18 anni, persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno, extracomunitari con permesso di soggiorno, non in possesso di un documento di identità rilasciato in Italia, può essere presentata prenotando tramite l’app INPS Mobile o il Contact Center INPS (803164 da numero fisso, gratuito, e 06164164 da telefono mobile, a pagamento secondo le tariffe previste dal proprio operatore) un accesso allo Sportello veloce della propria la sede INPS di riferimento.

Diversa la documentazione richiesta ai diversi soggetti interessati. In particolare, ai soggetti tutelati si richiede:

  • il modulo di richiesta di PIN (modulo MV35), disponibile nella sezione “Tutti i moduli” del portale INPS, compilato con i dati del richiedente e sottoscritto dal tutore/curatore/amministratore di sostegno;
  • una copia del documento di identità del tutore o amministratore di sostegno;
  • una copia del documento di identità del richiedente il PIN;
  • una copia dell’atto di nomina del tutore o amministratore di sostegno da parte del giudice tutelare o la dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante la qualità di tutore, curatore o amministratore di sostegno.

Per quanto riguarda i minori, ai genitori che ne fanno richiesta sarà invece necessaria la seguente documentazione:

  • il modulo di richiesta di PIN compilato con i dati del minore e sottoscritto dal genitore;
  • un’autocertificazione attestante il possesso della potestà genitoriale;
  • una copia del documento di identità del genitore.

Anche dopo l’1 ottobre possono invece richiedere il PIN online (funzione “Richiedi PIN” del sito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) i soli residenti all’estero privi di documenti di identità rilasciati in Italia. In ogni caso, mentre le sedi INPS rilasciano immediatamente un PIN di tipo dispositivo, il  PIN ottenuto online (o tramite Contact Center) è di tipo ordinario e necessita pertanto di essere convertito per poter accedere a servizi e prestazioni di tipo economico. Per ottenere il PIN dispositivo il cittadino deve inviare online o via fax il modulo di richiesta scaricabile dall’apposito servizio insieme a una copia del proprio documento di identità o recarsi personalmente presso una sede INPS, sempre prenotando un accesso allo Sportello veloce di riferimento.

Attenzione! Il PIN iniziale è composto da 16 caratteri. Al primo accesso con tale PIN, una procedura guidata assegna all’utente un PIN di 8 caratteri, con il quale accedere successivamente ai servizi.

Anche una volta ottenuto, il PIN non dura comunque per sempre. Il PIN assegnato ai cittadini ha validità semestrale (3 mesi la durata di quello fornito a eventuali intermediari istituzionali). Al momento dell’accesso il sistema verifica se il PIN è scaduto. In tal caso, per tutta la fase transitoria una procedura guidata fornisce automaticamente un nuovo PIN che dà accesso agli stessi servizi del precedente.

 

Fonte:  Pensioni & Lavoro

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