Recovery Plan. Alla sanità circa 15 miliardi: 5,5 agli ospedali, 5 al territorio e 4 digitalizzazione. Le schede progettuali all’attenzione del Governo
Articolo del 31 Dicembre 2020
In totale, quindi, sono quasi 15 miliardi i fondi per la sanità come già precisato da Conte e Gualtieri. In attesa del confronto all’interno della maggioranza ecco nello specifico tutti i progetti per la sanità contenuti nelle nuove schede allegate al Piano italiano per l’accesso ai fondi europei. Tra i progetti previsti nuovi ospedali e molte ristrutturazioni. Si punta poi su Case di Comunità, strutture intermedie, nuovi standard per Rsa, potenziamento assistenza domiciliare e nuove borse di specializzazione.
Costruzione di 63 nuovi ospedali in 5 anni e altri 170 ristrutturati per un totale di 5,5 mld. E ancora 5 miliardi per la sanità territoriale per potenziare le Case della Comunità, lo sviluppo dell’Assistenza domiciliare. E ancora altri 4 miliardi per la digitalizzazione di cui la metà solo per l’ammodernamento tecnologico degli ospedali. Sono questi i principali progetti per il settore Salute dettagliati nelle schede di progetto, datate 29 dicembre, allegate alla bozza di Recovery Plan che, come confermato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, prevedono per il settore circa 15 miliardi di fondi europei.
Nelle 153 pagine di schede progettuali che abbiamo potuto visionare, che vanno a completare la bozza del Piano uscita il mese scorso, sono illustrati nel dettaglio tutti i progetti del Piano ancora all’esame del Governo e sul quale, come è noto, è in corso un vero e proprio braccio di ferro tra le forze di maggioranza, in prima fila Italia Viva che ha presento di fatto un piano alternativo.
Casa della Comunità al centro del territorio per migliorare l’assistenza sanitaria delle persone -1,6 mld
Il Progetto nasce per potenziare l’integrazione complessiva dei servizi assistenziali socio-sanitari per una presa in carico globale della persona al fine di:
– migliorare l’assistenza delle persone con problemi psichiatrici;
– garantire l’equità di accesso e la qualità delle cure indipendentemente dal loro contesto geografico e sociale dei soggetti cronici, non autosufficienti e disabili sull’intero territorio nazionale;
– garantire la salute delle famiglie, dei bambini, degli adolescenti, delle coppie e delle donne implementando e riqualificando la rete consultoriale. Per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, l’investimento prevede l’attivazione di Case della Comunità e l’ammodernamento dei consultori familiari.
Obiettivi entro il 2026: 4.820 Case della comunità attivate; 2.256 consultori familiari adeguati; 756 nuovi consultori realizzati
Casa come primo luogo di cura – 980 mln
Attraverso tale progetto si intende incrementare la diffusione e la qualità dell’offerta sanitaria domiciliare, garantendo nel contempo una adeguata socialità e la prossimità della rete dell’assistenza primaria, attraverso la riorganizzazione della gestione dei servizi di cure domiciliari integrate e lo 142 sviluppo e implementazione locale di un modello digitale dell’ADI. Il progetto è in stretta connessione con la definizione di una Presa in carico globale all’interno della Casa della Comunità, anche grazie all’integrazione delle soluzioni tecnologiche, e risulta strategico per il futuro e la sostenibilità del SSN, che necessita di soluzioni in cui la casa possa essere una risposta alle esigenze di salute, soprattutto per i pazienti cronici anziani.
Attraverso tale iniziativa progettuale si mira ad incrementare il numero di pazienti over 65 curati a domicilio passando da un tasso di ingaggio attuale pari al 4% ad un tasso del 10%, superando così la media europea pari al 6%. Il target è relativo all’incremento del numero di prese in carico (PIC) di 543.931, passando così entro il 2026 dagli attuali 850.764 a 1.394.695. Il target sarà raggiunto in modo graduale e sostenibile incrementando le PIC del 40 % entro il 2024, di un ulteriore 40% entro il 2025 fino al complemento del 20% entro il 2026
Prevenzione e promozione della salute per la persona e le comunità e Scuola in salute – 450 mln
Il progetto mira a potenziare la promozione della salute, la prevenzione primaria e secondaria e il controllo delle malattie trasmissibili e non trasmissibili, oltre che da un punto di vista organizzativo anche mediante l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative. Grazie a questo intervento sarà possibile migliorare le attività di screening nel rispetto dei criteri di omogeneità e efficacia, utilizzando moderne tecnologie e nuovi approcci comunicativi in grado di ingaggiare meglio il cittadino. Di seguito i principali risultati che si intendono perseguire:
– espansione dello screening mammografico per 1.122.227 donne (54% delle donne di età 45- 49 e 70-74 anni);
– aumento della partecipazione delle donne allo screening cervicale attraverso l’uso di un dispositivo di autocampionamento;
– estensione dello screening colorettale al 70% della popolazione. Il progetto, inoltre, intende rafforzare il legame tra la sanità pubblica e la scuola, in un’ottica di potenziamento della medicina scolastica sul territorio.
Il target previsto per il 2026, si riconduce essenzialmente all’ammodernamento strutturale e tecnologico della rete di prevenzione e ad un sostanziale aumento delle adesioni ai programmi specifici di screening. In particolare:
– ampliamento dell’adesione allo screening della cervice uterina e del colon retto fino al 75%;
– distribuzione di 1.500.000 trattamenti per smettere di fumare;
– potenziamento di sistemi di sorveglianza della popolazione di cui al DPCM 3 marzo 2017, attraverso un report per ogni tipologia di sorveglianza (es. rischi comportamentali, consumo tabacco nei giovani, etc);
– realizzazione di 5 programmi di comunicazione nazionale e con articolazione regionale per i diversi programmi di screening (cessazione dal fumo, sana alimentazione, attività fisica, vaccinazioni/malattie infettive, etc).
Sviluppo delle cure intermedie su base nazionale – 710 mln
Il progetto mira alla implementazione di presidi sanitari a degenza breve (Ospedali di comunità) che, interconnesse con il sistema dei servizi sanitari e sociali, svolgono una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero tramite la costituzione di Centrali Operative Territoriali, al fine di sgravare l’ospedale da prestazioni di bassa complessità che non necessitano di un elevato carico assistenziale.
In particolare si intende creare posti letto in strutture di ricovero di breve durata (15-20 giorni) su tutto il territorio nazionale, contribuendo in modo sostanziale alla riduzione degli accessi impropri alle strutture di ricovero e ai PS, contrastando lo stress gestionale a cui gli ospedali sarebbero sottoposti. L’intervento, dunque, offre un’alternativa assistenziale soprattutto per coloro che necessitano di sorveglianza sanitaria, ma con una diagnosi già definita, migliora il sistema di cure primarie evitando, inoltre, il disagio psicologico che un episodio di ricovero può provocare soprattutto nei soggetti più vulnerabili.
Il target previsto per il 2026, si riconduce essenzialmente all’attivazione di 36.147 PL.
Miglioramento Standard delle Residenze sanitaria per pazienti disabili e non autosufficienti – 180 mln
Il Progetto è finalizzato a migliorare il governo e gli standard assistenziali nelle residenze per pazienti disabili e non autosufficienti, al fine di renderle capaci di integrarsi alla rete territoriale sia dal punto di vista assistenziale che tecnologico, attraverso la riorganizzazione della governance delle strutture residenziali, la definizione e realizzazione di standard assistenziali organizzativi, strutturali e tecnologici. Da un punto di vista organizzativo saranno riorganizzati i ruoli e le responsabilità all’interno delle strutture al fine di potenziare l’attività di supervisione clinico-assistenziale del paziente, secondo lo specifico piano assistenziale individuale condiviso con il Medico di Medicina Generale. In chiave strutturale si prevede di uniformare la capacità ricettiva delle strutture e definire un’organizzazione per moduli differenziati per livello di intensità assistenziale, avendo particolare attenzione a garantire spazi adeguati agli assistiti, sicurezza e aree generali di supporto soprattutto.
Si prevede inoltre di ammodernare e adeguare tecnologicamente i PL residenziali per anziani e disabili fisici e psichici attraverso una dotazione di strumentazione diagnostica autonoma e di tele monitoraggio (ECG, Rx portatile, Ecografo, etc), l’utilizzo di device tecnologici per monitoraggio e assistenza (monitor multiparametrici, strumentazione per la riabilitazione, etc), una interconnessione dei dati tale da rendere effettivo l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico visibile a tutti i medici impegnati nell’assistenza e la possibilità da parte degli utenti di disporre di device per la comunicazione con i familiari da remoto.
I target previsti riguardano: adeguamento strutturale e tecnologico di 201.905 PL; attivazione di 11.472 corsi di formazione.
Rete dei centri territoriali per il contrasto alla povertà sanitaria – 360 mln
Il progetto è finalizzato a quantificare, qualificare e rispondere ai bisogni della popolazione hard to reach e hard to treat, realizzando una rete capillare di centri di prossimità specializzati nel contrasto 145 alla povertà sanitaria (CPPS), grazie ad una collaborazione strutturale tra Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sistema socio-assistenziale e terzo settore. Il progetto si propone, a tal fine, di rafforzare la disponibilità di risorse umane, strumentali e le competenze nei diversi territori nell’ottica dell’appropriatezza clinico-assistenziale, migliorando anche il coordinamento tra Stato e Regioni e, all’interno delle realtà regionali, tra le aziende sanitarie locali e il terzo settore che opera nelle comunità locali a favore dei gruppi vulnerabili della popolazione.
Servizi sociali come strumento di resilienza per la realizzazione dell’integrazione sociosanitaria – 180 mln
Attraverso tale iniziativa progettuale si intende raggiungere i seguenti obiettivi:
– rafforzamento dei servizi sociali domiciliari;
– creazione/rafforzamento di punti unici di accesso alle prestazioni sociali e sanitarie (eventualmente da coordinarsi con la proposta del Ministero della Salute in materia di case di comunità);
– potenziamento delle equipe multidisciplinari volte alla valutazione e definizione dei progetti individuali di intervento;
– attivazione di attività di supervisione dei casi nei servizi sociali territoriali ai fini di prevenire il burnout degli operatori e garantire l’effettività di una presa in carico multidisciplinare.
Salute, ambiente e clima: sviluppo di un modello di sanità pubblica ecologica e di un sistema di sorveglianza della sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti – 560 mln
Il progetto è finalizzato a rafforzare la capacità, l’efficacia, la resilienza e l’equità del Paese di fronte agli impatti sulla salute, attuali e futuri, associati ai rischi ambientali e climatici, in una visione “OneHealth”, attraverso un piano di riforme e investimenti che istituisce, sul piano normativo e di dotazioni di risorse, la rete del “sistema nazionale di prevenzione salute-ambiente e clima, SNPS”, articolata a livello centrale regionale e territoriale, per la piena integrazione con l’esistente Sistema Nazionale per la Protezione ambientale (SNPA).
In una visione complessiva, l’intervento è inoltre finalizzato a promuovere lo sviluppo del sistema di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, riqualificandone la rete, e definire un sistema integrato delle attività per la sicurezza alimentare ad alto contenuto tecnologico, elevata interoperabilità e qualificazione professionale per consentire di rafforzare i meccanismi di food safety e le politiche di prevenzione di malattie trasmissibili tramite gli alimenti.
Sarà dunque prevista l’istituzione/rafforzamento di poli di eccellenza a livello nazionale oltre che l’istituzione/rafforzamento di poli regionali e istituzioni territoriali con competenze e responsabilità specifiche in salute-ambiente-clima. Per quanto riguarda l’organizzazione veterinaria pubblica, l’obiettivo è promuovere lo sviluppo del sistema di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, anche attraverso il potenziamento e la riorganizzazione della rete di 10 Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
I target previsti sono: 76% (ca 236) strutture della rete SNPS-SNPA riqualificate e pienamente operative; 10 piani di intervento organizzativi (1 piano per ogni Istituto Zooprofilattico Sperimentale); 300 borse di studio Formazione e ricerca in Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza degli alimenti.
Ammodernamento parco tecnologico e digitale ospedaliero – 2 mld
Il progetto è finalizzato all’ammodernamento complessivo del parco tecnologico degli ospedali sia in termini di attrezzature di alta tecnologia che di ammodernamento tecnologico delle sale operatorie, nonché alla realizzazione di interventi orientati alla digitalizzazione delle strutture sanitarie (sia a livello di processi che a livello di infrastruttura tecnologica e asset informatici). In particolare, l’intervento è finalizzato a:
– Acquistare nuove apparecchiature sanitarie in grado di efficientare i processi clinico assistenziali, l’accesso al dato e l’interoperabilità dello stesso, migliorando la capacità di analisi e governance oltre che generando risparmi economici;
– Ammodernarre il parco tecnologico in forza presso i DEA (Dipartimenti Emergenziali Assistenziali) e i PS (pronti Soccorso)
I target previsti sono:
– 3.461 grandi apparecchiature sanitarie acquistate e collaudate;
– 457 strutture Sanitarie (DEA e Pronto Soccorso) digitalizzate.
Sviluppo e innovazione del sistema di emergenza e urgenza ospedaliero – 200 mln
Il progetto è finalizzato al rafforzamento e alla riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza. Ha lo scopo di armonizzare e rendere interoperabili le previste implementazioni di centrali Uniche Numero Unico Europeo 112 per le situazioni di urgenza, le centrali uniche NEA Numero Europeo armonizzato 116117 per le situazioni di non urgenza permettendone il monitoraggio, la verifica di attività e l’applicazione dei necessari correttivi. Inoltre, favorisce la piena attuazione alla integrazione ospedale territorio per la presa in carico dei percorsi assistenziali. In particolare, il progetto prevede la realizzazione delle seguenti iniziative:
– acquisto di nuove ambulanze digitalmente avanzate in grado di favorire l’assistenza sanitaria a distanza e la comunicazione e interoperabilità con le strutture ospedaliere;
– riqualificazione delle linee telefoniche del servizio di pronto intervento medico di emergenza 112/118 interfacciate con i centri operativi di emergenza sanitaria della linea telefonica armonizzata europea 116117 del servizio di guardia medica;
– ammodernamento dei veicoli di emergenza e assistenza per la trasmissione dati;
– definizione di percorsi e infrastrutture per un efficace telemonitoraggio e telemedicina; ● rafforzamento del trasporto secondario urgente in interconnessione con il centro operativo di emergenza sanitaria (obiettivo finale)
I target previsti sono: 1.800 nuove ambulanze acquistate; 1.600 nuovi mezzi di assistenza primaria acquistati; 450.000 pazienti cronici assistiti da remoto.
Potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (interventi regionali) e potenziamento della raccolta, elaborazione e analisi dei dati del Ministero della Salute (livello centrale) – 770 mln
Il progetto è finalizzato a realizzare interventi regionali per l’evoluzione, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), anche ampliandone gli strumenti (es. IoT, app) che abilitino la raccolta di nuove informazioni su base volontaria da parte del cittadino (es. abitudini e stili di vita). Il progetto intende inoltre potenziare e ampliare a livello centrale il Sistema Informativo Sanitario nazionale, in termini di evoluzione e ammodernamento dell’infrastruttura, dei sistemi di costruzione, raccolta e analisi delle informazioni sanitarie e non sanitarie, con particolare riferimento a strumenti simulativi e predittivi del fabbisogno di salute.
I target previsti riguardano:
– Potenziamento del FSE grazie a 960 mln di documenti digitalizzati entro il 2026;
– Implementazione di 4 nuovi flussi informativi a livello regionale, attivi nelle 21 regioni entro il 2023
– Potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e applicativa del Ministero della salute e completamento piattaforma e portale Open Data, entro il 2026
– Completamento Health Prevention Hub entro il 2026
Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN – 600 mln
Il progetto è finalizzato all’aggiornamento della disciplina degli IRCCS (Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico), al fine di rafforzare le capacità di risposta del SSN alle emergenze sanitarie e alla transizione epidemiologica e ai fabbisogni sanitari legati al quadro demografico. Il progetto include interventi di potenziamento dell’attività di ricerca in ambito sanitario, attraverso la realizzazione di progetti di ricerca mirati all’incremento dell’impact factor degli Enti del SSN, nonché di ammodernamento tecnologico degli IRCCS e di attivazione di “voucher” per il trasferimento tecnologico. Per raggiungere tale sfida, si prevede un contributo in conto capitale per l’ammodernamento del parco tecnologico a favore di n. 52 Istituti Scientifici di Ricerca (IRCCS), grazie al quale, anche attraverso il rafforzamento e la valorizzazione della ricerca biomedica del SSN, sarà possibile rendere il settore competitivo a livello internazionale e rafforzare le capacità di risposta del SSN alle emergenze sanitarie, alla transizione epidemiologica e ai bisogni sanitari connessi al quadro demografico.
I target previsti riguardano:
– finanziamento di 6 reti IRCCS entro il 2026 per un valore complessivo di 360 mln (60 mln per singola rete);
– assegnazione di voucher entro il 2026 per un valore complessivo di 150 mln (3 bandi da 50 mln);
– contributi in c/capitale per l’ammodernamento e il rinnovamento tecnologico di 52 IRCCS, per un valore complessivo di 250 mln (142 IRCCS per 1,6 mln per 3 anni).
Ecosistema innovativo della salute – 200 mln
Il Progetto è finalizzato allo sviluppo di un ecosistema per l’innovazione nell’Area “Salute” con funzione strutturata di “regia” riservata al Ministero della Salute. L’obiettivo è quello di generare nuove occasioni di innovazione, sviluppo e occupazione qualificata nell’Area Salute, anche attraverso partenariati pubblico-privati, mediante la collaborazione virtuosa tra Sistema Sanitario, Università, Incubatori d’impresa, Centri di ricerca, Grandi Imprese, PMI ed altri soggetti del mondo produttivo, della ricerca e degli Investitori istituzionali.
I target previsti riguardano:
– finanziamento di progetti/programmi di sviluppo entro il 2026, per un valore complessivo di 400 mln;
– attivazione di almeno 1 fondo di Venture/Equity specializzato nelle scienze della vita entro il 2022;
– costituzione di 8 Poli di Innovazione della salute per la promozione, la condivisione di strutture, lo scambio di conoscenze e competenze nell’ambito della ricerca applicata nell’area salute, entro il 2026.
Sviluppo delle competenze tecnicoprofessionali, digitali e manageriali dei professionisti in sanità – 230 mln
Il progetto è finalizzato al potenziamento dell’accesso ai percorsi di specializzazione ai neo laureati in medicina e chirurgia unitamente al potenziamento della formazione e aggiornamento dei professionisti sanitari adeguata ad affrontare le sfide attuali e future, strutturata e sostenibile (attivazione di corsi di formazione per i ruoli apicali del SSN e di corsi diretti all’educazione digitale e alla divulgazione della riforma organizzativa per il personale sanitario). In particolare, attraverso tale iniziativa progettuale si intende ridurre il cosiddetto fenomeno del “funnel formativo”, ovvero il gap tra il numero di accessi annui al corso di laurea in Medicina e Chirurgia e il numero di contratti nei corsi di specializzazione post lauream. Per fare ciò è necessario aumentare l’accesso ai corsi di specializzazione e formazione degli operatori sanitari, attraverso la previsione di nuove borse di specializzazione.
I target previsti riguardano:
– formazione aggiuntiva per 725.549 operatori sanitari;
– passaggio da 6.700 a 10.400 numero di accessi alla formazione post laurea medico-specialistica entro il 2026; ●
– erogazione di 10 corsi di formazione tecnico manageriali per i ruoli apicali degli Ento del SSN, entro il 2022, 50 corsi entro il 2024 e 110 entro il 2026;
– erogazione di 7.767 corsi per l’aggiornamento professionale del personale della salute diretto all’educazione digitale e alla divulgazione della riforma organizzativa.
Verso un nuovo ospedale sicuro, tecnologico, digitale e sostenibile 5,55 mld
Una prima linea di intervento riguarda la ristrutturazione, efficientamento energetico e ammodernamento di strutture vetuste sede di DEA (Dipartimenti di Emergenza e Accettazione) di I livello. La seconda riguarda l’adeguamento sismico e antincendio delle strutture sede di DEA di I e II livello e sede di pronto soccorso di base; realizzazione di nuovi ospedali sede di DEA di I livello in sostituzione di ospedali vetusti. Cronoprogramma Il tempo di esecuzione previsto è 2021-2026. Milestones: da definire.
Il target corrispondente alla prima linea di intervento è pari a n. 63 nuovi ospedali, mentre, per la seconda linea di intervento il target stimato è di n. 170 strutture sanitarie oggetto di ammodernamento, ristrutturazione/efficientamento e adeguamento alla normativa antincendio e antisismica.
Salute e Sicurezza sul Lavoro – 100 mln
L’intervento intende rafforzare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, considerati un bene primario da tutelare, nel rispetto della Costituzione, degli atti fondamentali dell’Unione europea e delle convenzioni internazionali in materia. In questo percorso si inserisce anche la sfida di accelerare la digitalizzazione delle imprese per una gestione più efficace degli strumenti di prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro e per la diffusione di modelli innovativi di organizzazione e gestione aziendale per la salute e la sicurezza sul lavoro integrate con la gestione complessiva delle imprese.
I target previsti entro il 2026 sono:
– Numero di progetti di investimento in tecnologie innovative nel campo della salute e della sicurezza: 15.000 progetti
– Numero di lavoratori che beneficiano direttamente di progetti di investimento in tecnologie innovative in termini di salute e sicurezza: 150.000 lavoratori
– Aumento del numero di aziende che adottano e rendono pienamente operative le tecnologie abilitanti in termini di salute e sicurezza: +10% ovvero 15.000 aziende
Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità – 300 mlnImplementazione dell’erogazione di servizi socio-assistenziali a categorie in difficoltà (anziani, giovani, etc.) al fine di agevolare la soluzione a problemi di disagio e fragilità sociale.
Fonte: QuotidianoSanità.it